Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 1/2/2012 alle 10:36

Produttività del no profit nelle regioni Italiane (fonte CNEL Istat)

Un numero sempre più crescente di giovani e di anziani in pensione entra in attività no profit e ne organizza di nuove. Varese è molto rappresentativa di questo fenomeno, assai interessante sotto il profilo sociale ed anche economico. Il divario economico Nord-Sud, tipico del profit, si conferma anche in questo, che viene definito “terzo settore”. L’87% dei collaboratori è al Centro-Nord: qui, su 1000 abitanti i volontari sono 72. In Lombardia è concentrato il più altonumero di volontari e associazioni (35.000) con 34 istituzioni sul territorio ogni 10.000 abitanti. Questo avvalora l’attenzione che questo settore continua ad attrarre sia nella provincia varesina che in tutta la regione e l’importanza che sta assumendo nella vita quotidiana delle persone.

Tuttavia, come dimostra il grafico illustrato oggi, se si mette in relazione il valore economico del lavoro volontario (output) con le risorse utilizzate per sostenerlo (input), costruendo un indicatore ottenuto dal rapporto della valorizzazione economica del volontariato con le spese che le organizzazioni affrontano nel sostenerlo la redditività economica del settore nella nostra regione risulta tra le più basse: in media, un euro rimborsato ai volontari corrisponde ad un ritorno economico di circa 12, mentre in Piemonte o in Trentino siamo sopra i 17.

Quindi vuol dire che, anche se la popolazione lombarda è molto generosa e propensa al volontariato, le amministrazioni regionali e locali non lo sostengono a sufficienza. Eppure, nella attuale crisi il settore risulta strategico. Tuttavia il governo Monti non ne ha aumentato le risorse ed ha posto vincoli burocratici penalizzanti per gli obiettori che prestano servizio alle associazioni no profit.

Commenti dei lettori: 3 commenti -
Mi accorgo che ci sono un sacco di temi che non conoscevo o che non ho modo di considerare e che invece sono molto importanti. Lei dice, mi pare, che un intervento a costo zero orientato dalle amministrazioni pubbliche per rendere più produttivo lo sforzo spontaneo dei volontari farebbe bene al Paese. Ma che tutti presi dalle borse e dallo spread non ne teniamo proprio conto e non ne chiediamo conto ai politici. La seguirò con curiosità.
Scritto da Milena da Uboldo il 1/2/2012 alle 10:42
Chissà se il tesoriere della Margherita era un volontario. Era comunque molto produttivo: lui ha fatto fruttare dal niente 13 milioni di euro
Scritto da il maligno il 1/2/2012 alle 13:25
Non mi è chiaro però il grafico, conosco bene la realtà associativa no profit in Lombardia e so bene quanto valga e quanto sia in crescita, non mi sembra invece che sia uguale in Puglia, regione dove ora vivo. Il grafico riporta un valore differente tra le due regioni. Mario puoi spiegarmi la differenza dove consta? saluti "calorosi" Adriano
Scritto da Adriano Lapedota il 3/2/2012 alle 23:35
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