Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 16/2/2012 alle 08:11

Cambiamenti nella distribuzione stagionale delle precipitazioni nelle Alpi (da Beniston, 2006)

In uno studio del CIPRA (Organizzazione internazionale per la protezione delle Alpi), la regione alpina ha visto un aumento di temperatura di 2°C nel ventesimo secolo, più del doppio di quello dell’emisfero settentrionale e due volte la media europea. Un ulteriore aumento di 2.6°-3.9°C è atteso entro la fine del corrente secolo. I modelli previsionali ipotizzano una diminuzione delle precipitazioni totali e un’accresciuta frequenza di eventi eccezionali (periodi di siccità, alluvioni, intense nevicate). L’impatto dei cambiamenti climatici sull’idrologia alpina sarà notevole: si prevede una diminuzione delle precipitazioni variabile tra l’1 e l’11%, mentre i periodi siccitosi estivi (almeno 5 giorni consecutivi senza precipitazioni) aumenteranno del 36%, con incrementi relativamente superiori nelle Alpi settentrionali (Grigioni, Vallese, Tirolo), attualmente meno interessate dal fenomeno e con conseguenze molto accentuate sulle portate dei corsi d’acqua.

A riprova, i ghiacciai hanno perso il 20-30% del loro volume dal 1980; i picchi di temperatura della sola annata 2003 hanno causato una diminuzione del 10% nella loro massa. Osservando il grafico, che fa tre ipotesi di precipitazioni annuali a seconda dell’aumento di temperatura dando per probabile l’istogramma azzurro (1591 mm.), si nota come la differenza maggiore di precipitazioni si presenti in estate (periodo  di scioglimento dei ghiacciai), mentre l’inverno (periodo di innevamento) non presenti scarti molto netti. In sostanza: meno neve, più insolazione e pioggia in autunno (nei Grigioni… funghi in anticipo e recupero, se va bene,  nell’autunno avanzato).

Commenti dei lettori: 2 commenti -
E se, cime scrive lei, viene un evento distruttivo e imprevisto durante la stagione propizis ai funghi, cosa facciamo? Il futuro, leggevo, non è più quello di una volta!
Scritto da Il fungiatt di Morazzone il 16/2/2012 alle 13:23
Secondo una certa vulgata la cultura è un bene voluttario, è irriverente che Lei sciorini dati scientifici che dimostrano il contrario. Con la natura Lei fa anche peggio. A Varese c'è almeno un fungiatt per famiglia - nella mia tutti - i suoi dati e i suoi grafici sono a dir poco sediziosi. Se tutto il male viene da Roma ladrona, come cavolo si spiga questa storia del clima, delle piogge e dei ghiacciai? Ma lo sa che qualche "prelato" della Lega potrebbe chiedere la chiusura del suo blog. G. B
Scritto da Gianni Bologna il 17/2/2012 alle 17:01
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