Governo Monti: andamento spread titoli tedeschi

Questo blog, che si titola “Un grafico al giorno leva lo spread di torno”, si è proposto fin dall’inizio di mantenere alta l’attenzione non solo sugli indicatori di borsa, ma sugli aspetti dell’economia reale e della vita quotidiana, dei diritti e della giustizia sociale. Temi che, in fondo, sono l’oggetto della convivenza e della politica intesa nel suo vero senso di servizio. Sarebbe però un difetto di comunicazione non registrare, tra i grafici elaborati ed esposti, un effetto positivo dell’azione di Monti, che, assumendo autorevolezza internazionale, ha contribuito a ricondurre la differenza tra gli interessi pagati sui titoli di stato italiani e quelli tedeschi entro dimensioni meno allarmanti (anche se pur sempre preoccupanti).

Tuttavia, pur guardando di buon occhio la discesa sopra evidenziata, occorre riflettere sul fatto che il rischio rimane quello di partenza: agire solo sull’aspetto finanziario ed avere ad oggetto primario la salute delle banche e la centralità dell’impresa, anziché la ripresa dei redditi medio-bassi e i diritti del lavoro. Entrare in recessione e allargare la fascia di povertà potrebbe alla fine risultare fatale, compromettendo anche le faticose conquiste di attuazione dei principi costituzionali che hanno sempre accompagnato le fasi di ripresa del Paese nel dopoguerra.

Quindi, onore per aver evitato il baratro, ma attenzione, perché siamo sempre in zona pericolo e, soprattutto, alla fine  potremmo constatare  che si è salvato solo chi ha provocato la crisi e si sono persi, al solito, quelli che l’hanno pagata in diritti, dignità, impoverimento. Proprio per questo “non solo spread” continua ad essere la parola d’ordine di questi appuntamenti giornalieri. La borsa, insomma, non è la vita.