
Gli ammortizzatori sociali secondo Fornero
Ho ascoltato ieri sera a “Che tempo che fa” la professoressa Fornero. All’Università conoscevo insegnanti carichi di spocchia, che vivevano nella loro torre d’avorio, ma almeno non si preoccupavano di correggere gli errori dell’umanità. Erano i meno stimati e emanavano un senso di disagio perché gli esami da loro erano sempre subordinati agli umori o ai capricci del giorno.
La ministra mi sembra di tal fatta e, quindi, un disastro per un Paese in crisi che ha bisogno di risorse e intelligenze collettive, da socializzare, non di professoresse cariche di acida superbia, ma di nessuna esperienza di vita vera. Così ha raccontato un sacco di cose non vere: basti per tutte il grafico che qui metto in evidenza: ma come si fa a dire che c’è più giustizia nel sistema che sostituisce la cassa integrazione e l’indennità di disoccupazione attuale, nel momento che si blocca in tempi assai più brevi senza accompagnare ad un nuovo posto di lavoro e che fa risparmiare le imprese e ammazza i disoccupati e il licenziati.