Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 1/2/2009 alle 09:02

Prima di commentare la riunione storica dei cinque presidenti sudamericani al Forum – la mia impressione è stata così inconsueta che ho scelto di rimandare a domani un commento più sedimentato rispetto all’emozione – provo a trasmettere la straordinaria ricchezza di articolazioni e di esperienze di cui l’evento si sta facendo carico. I movimenti e le organizzazioni del mondo del lavoro e della società civile presenti a questa nona edizione del Forum Sociale Mondiale danno prova di grande capacità di auto-organizzazione, anche se ciò va a vantaggio di un approfondimento tematico e a discapito di occasioni di sintesi. Così i nove obiettivi articolati del forum sono stati affrontati in duemila punti di discussione, con la presenza, inimmaginabile fino ad oggi in una città amazzonica, di 169mila iscritti, ciabattanti e un pò spossati lungo i percorsi ombreggiati delle due grandi università del Parà (UFPA e UFRA). Tantissimi cappellini e  magliette rosse della CUT, il sindacato brasiliano che ha investito moltissimo nella rete del lavoro ben funzionante e sostenuta anche dalla nostra CGIL. Affollatissime assemblee indigene con visi impassibili e piumaggi colorati, preda di tutte le immagini digitali che rivedremo a casa per tornare a meravigliarci. Incontri interreligiosi dove ho ritrovato i miei vicini di casa di Venegono, missionari comboniani ripartiti per il Maranhao e Imperatriz a organizzare preghiere e lotte alla multinazionale mineraria di Rio Doce. 
Nell'accampamento dei Sem Terra si è tenuta la prima riunione dell'Assemblea dei movimenti, luogo di confronto inaugurato durante la prima edizione del Forum a Porto Alegre con l'obiettivo di creare spazi di dialogo e convergenza tra movimenti, associazioni e istanze sociali giunte da tutto il mondo. Il dibattito tra le realtà presenti ha tra i suoi obiettivi stilare collettivamente il documento finale, che rappresenterà la sintesi delle proposte e delle agende dei vari movimenti a livello mondiale. Sono già state individuate due date per le mobilitazioni del prossimo anno: il vicino appuntamento per il movimento contro la guerra e la corsa agli armamenti, che dal 28 marzo al 4 aprile celebrerà vari giorni di manifestazioni in tutto il mondo. E l’appuntamento a fine d’anno a Copenhagen, dove si terrà un controvertice su ambiente e energia, in concomitanza con il rinnovo del protocollo di Kyoto sul clima.
Il Coordinamento Andino di Organizzazioni Indigene, assieme ai principali movimenti indigeni di tutto il mondo, ha organizzato un panel sulla democrazia con una dimostrazione – di grande insegnamento per noi occidentali – della necessità e della validità di una pluralità di modelli di partecipazione, in base alla valorizzazione  di esperienze multiculturali. 

 

Categoria: Idee e proposte
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