inserito il 8/3/2009 alle 09:55
“Il governo vende la pelle dell’orso prima di averlo ammazzato”: usano un proverbio da bosco di montagna i ribelli Tuareg del deserto del Niger. Così sul loro sito internet – gestito da chissà dove, forse non proprio a dorso di un cammello – attaccano il governo del Niger per la concessione di una ventina di nuove licenze minerarie. Nei giorni scorsi sette società straniere – forse anche l’ENI italiana in prima fila per il rilancio del nucleare - hanno firmato nuovi contratti per trasformare il massiccio dell’Air, dell’Azaouak e ampie regioni del nord in un groviera di prospezioni geologiche. Un groviglio di tubi e trivelle per succhiare uranio, gas, petrolio e tutto quanto fa gola agli ingordi d’energia. Cina e India in prima fila. Ma anche Gran Bretagna, e gli immancabili ex-colonizzatori francesi, che da quasi 40 anni sfruttano le miniere locali di uranio, di cui il Niger è il terzo produttore al mondo dopo Canada e Australia. Un paradosso, perchè è anche il paese più povero del pianeta. Categoria: Economia
Se poi qualche abitante del Niger "se la prende" con noi,gli diamo del terrorista!.Italiani ,brava gente!
Scritto da angelo il 8/3/2009 alle 10:23
E' semplicemente sconcertante.
Dopo essere andata a depredare, inquinare ed allagare terre coltivabili con la scusa degli impianti petroliferi; aver tolto ai pescatori locali la possibilitā di sfamarsi con il pesce del delta del Niger, adesso l'Eni andrā anche ad impestare un'altra regione del Niger con i rifiuti radioattivi.
E tutto per dimostrare la fattibilitā delle manie di grandezza del nostro premier.
Giā ora la benzina delle nostre auto puzza di sangue.
Tra un po' anche l'elettricitā
Scritto da Angelo Bellora il 8/3/2009 alle 17:42 |
Archivi:
Ultimi post:
(23/5/2012 - 12:46)
(22/5/2012 - 11:37)
(21/5/2012 - 14:41)
(18/5/2012 - 10:23)
(17/5/2012 - 14:09)
(16/5/2012 - 13:10)
(15/5/2012 - 12:05)
(13/5/2012 - 22:00)
(11/5/2012 - 18:35)
(10/5/2012 - 13:50)
|