Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 30/3/2009 alle 11:23

Venerdì 27 Marzo, con il collega Domenico Uslenghi e su incarico della Commissione Ambiente del Consiglio Regionale, ho svolto un sopralluogo a Gaggiolo per verificare le lamentele degli abitanti nei confronti dell’enorme deposito di rifiuti inerti che, dal territorio svizzero, sovrasta le loro abitazioni. Si tratta di 350 mila metri cubi di materiale composito, che tolgono il sole ad una quindicina di abitazioni, depositati in questi anni senza alcun controllo e, a detta degli abitanti che hanno seguito a vista da non più di dieci metri le operazioni di scarico, infarciti di amianto e metalli pesanti. Una storia vergognosa, che conta sul confine burocratico tra gli stati per scaricare danni ambientali fuori dal proprio suolo. Una infrazione al diritto, come se la natura e gli uomini non fossero soggetti a leggi universali. I residenti ci hanno raccontato le loro storie, le preoccupazioni, il timore di non essere tutelati. La loro è una battaglia iniziata nel 2002, purtroppo nella indifferenza finora della Regione e della Provincia. Ora si è rotto il silenzio e, dopo una compiuta relazione alla Commissione Ambiente del Consiglio, inoltreremo, con una dura interrogazione rivolta alla Giunta della Lombardia, la richiesta di indagini e di responsabilizzazione dei poteri pubblici che devono garantire la salute dei cittadini. Vogliamo andare a fondo della questione attraverso anche la richiesta di carotaggi, monitoraggi, tutele, garanzie dovute dall’autorità svizzera ai confinanti. Per lo stato dell’aria, dell’acqua e del suolo chiederemo anche l’intervento dell’ARPA e dell’ASL. Temo però che ci sia un filo di veleni che lega il deposito di Gaggiolo alla cava abusiva FEMAR di Viggiù, dove in questi giorni la Guardia di Finanza ha sequestrato materiale nocivo, tra cui eternit e arsenico, depositato nel corso di anni da camion provenienti dalla Svizzera e ora, pare, di fronte ai sigilli, dirottati in cave del comasco (Faloppio?). Dall’indagine sta emergendo un inquietante traffico illegale che, presumibilmente, andava avanti da alcuni anni, con l’obiettivo di risparmiare sulle costose procedure di smaltimento. A Viggiù, come sembrerebbe a Gaggiolo, sotto terra e ghiaia sono tuttora presenti amianto crisatilo, arsenico, nichel, tutti in percentuali eccedenti i limiti previsti. Ma anche eternit e catrame. E da una ricognizione aerea è emerso il formarsi di acque e ruscelli che entrano nel terreno, che richiederebbero alla Regione una costosa bonifica della zona. Per capire il volume di affari, basta fare un semplice conto. L’impresa, negli ultimi 8 anni, ha importato 133mila metri cubi di materiale sospetto. Si tratterebbe, se confermata, di una quantità enorme, con 2.500 viaggi, e tale da riempire 20 campi di calcio. Un affare enorme, calcolato sulla base di, si dice, 100 euro a viaggio in almeno 2 milioni di euro. Talvolta sembra impossibile e lontanissimo dalla storia della Lombardia quanto avvenuto coi rifiuti a Napoli: eppure, dopo che si è riconosciuto che i camion delle discariche napoletane partivano dalla Lombardia, qui, a pochi passi da casa, con camion che partono dalla Svizzera, stava e sta succedendo qualcosa di molto simile e di altrettanto criminoso…

Categoria: Lombardia
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