La sinistra ha messo il paese in ginocchio. Rialzati, Italia!
Marco Airaghi   info@marcoairaghi.it
inserito il 1/4/2008 alle 12:07

Finalmente, dopo una serie vergognosa di figuracce internazionali (dai rifiuti campani al blocco della TAV, dalla censura a Papa Benedetto XVI alla sceneggiata di Mastella in Parlamento), una bella giornata per l’Italia. L’assegnazione dell’EXPO 2015 alla città di Milano è il giusto e meritato premio alla serietà ed al dinamismo della città meneghina, della Regione Lombardia e dei suoi formidabili abitanti, dimostratisi in grado di sconfiggere la pessima immagine che stava gravando sul nostro Paese.

L’EXPO porterà nel nostro territorio oltre 18 milioni di visitatori e sarà l’occasione per investimenti infrastrutturali in grado di rilanciare con forza l’economia dell’intera Nazione.

Paradossale appare che ciò avvenga proprio nei giorni in cui la scelta di Alitalia - con l’accordo del Governo - di farsi fagocitare da Airfrance allarma il nostro territorio che teme di perdere il suo aeroporto, fondamentale per la mobilità delle imprese, nonché per l’occupazione e l’indotto che genera.

Airfrance interverrà pesantemente sulla nostra (ex) compagnia di bandiera riducendola a vettore regionale, eliminando così un fastidioso concorrente.

L’Italia così rimarrà priva di una compagnia di bandiera e, parallelamente, Malpensa perderà il suo vettore di riferimento.

La scelta di Prodi e Veltroni di puntare solo su Fiumicino come hub internazionale appare economicamente insensata: come insegna la politica economica sono infatti le imprese a spostarsi sui mercati e non viceversa, come vorrebbe dirigisticamente imporre l’attuale, disastroso governo.

In questa ottica, infatti, voglio ricordare che Malpensa possiede la formidabile attrattiva di essere al centro di una delle aree produttive più ricche e dinamiche del pianeta, a pochi chilometri dal maggior ente fieristico d’Europa e, da oggi, dalla città che ospiterà l’EXPO del 2015.

Cosa penserà oggi l’ineffabile Monsieur Spinettà? E’ ancora convinto di rinunciare all’ancor più ricco mercato business del territorio lombardo?

L’area geografica di riferimento dell’aeroporto di Malpensa produce il 31% del Pil nazionale, vi è attivo il 24% delle imprese italiane e genera il 47% dell’import e il 41% dell’export della nostra nazione.

Spinte anche dall’occasione dell’EXPO le forze politiche locali e nazionali dovranno sostenere in modo trasversale il completamento dello sviluppo del nostro aeroporto e dei relativi collegamenti infrastrutturali.

E così, con o senza Alitalia, Malpensa crescerà comunque: la sua forza intrinseca è il Nord, il nostro formidabile apparato produttivo, la nostra gente.

Di una cosa sono certo: è molto più importante Malpensa per Alitalia di quanto lo sia Alitalia per Malpensa.

 

 

Marco Airaghi

 

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