"Insieme costruiamo il futuro."
Alessandro Alfieri   alessandro.alfieri@consiglio.regione.lombardia.it
inserito il 7/3/2011 alle 15:11

Mancano i soldi per i furbetti delle quote latte? No problem si prendono dalle energie rinnovabili.

Scherzi a parte ma non troppo. Quaranta miliardi di commesse bloccate, diecimila lavoratori che rischiano la cassa integrazione e banche che chiudono il credito. Quello che non è riuscita a fare la crisi, nel settore della green economy, lo sta facendo il Governo con il decreto sulle energie rinnovabili.
 
Il testo vede la luce a dicembre, ma ben presto diventa territorio di trattative, ricatti e tensioni tra le varie anime della maggioranza e tra i ministeri dell’ambiente, dell’economia e dello sviluppo economico. La versione definitiva approvata pochi giorni fa è un clamoroso pasticcio.
I tagli agli incentivi saranno resi noti solo entro aprile e scatteranno dal primo giugno. Regna quindi l’incertezza per chi voleva investire nel settore e per le banche che di fatto chiuderanno i rubinetti. Senza dimenticare il già sicuro taglio del 22% alle misure a sostegno dell’eolico e che il testo adottato dal governo è ben diverso da quello approvato preliminarmente dalle Regioni.
Diviene quindi un miraggio l'obiettivo, fissato dalla commissione europea, di produrre in Italia il 17% di energia elettrica da fonti rinnovabili entro il 2020. Tante associazioni di settore, comprese quelle che racchiudono le grandi industrie dell’energia, hanno già lanciato un appello al Presidente della Repubblica affinché non firmi il decreto per palese incostituzionalità.
 
Ma non contenti maggioranza e governo in queste ore che stanno dando il meglio.
Paolo Romani (ministro per lo sviluppo economico): “E’ la nuova stagione dell’energia pulita”.
Giancarlo Galan (ministro per le politiche agricole): “Le pale al vento nel nostro paesaggio non potevano più essere tollerate, quindi ci sarà più energia idraulica e fotovoltaica”.
Gianfranco Miccichè (Pdl - Forza Sud): “Galan è intenzionato a usare gli incentivi per le rinnovabili per pagare le multe alle quote latte delle aziende agricole del Nord”.
 
Grida di mercanti in fiera sulla pelle e sul futuro del nostro Paese.

 

 

Commenti dei lettori: 2 commenti -
dipendenza energetica da libia (ahinoi) e russia. presso dei combustibili fossili alle stelle...il nucleare, quand'anche si facesse, non sarebbe operativo prima del 2020...e chi paga? gli incentivi svenavano le casse dello stato? gli scenari di previsione prevedono che dopo 3-5 anni di stallo il rinnovabile, a causa del decollo tecnologico, puo ridecollare? Ah già ma il governo sulla ricerca tecnologica non investe...meglio baciar la mano a GASddafi e a METANPUtin...
Scritto da Federico il 7/3/2011 alle 15:45
Per salvare qualche centinaio di allevatori disonesti si è raschiato il barile prendendo i fondi dagli incentivi per le rinnovabili.Si mettono a rischio dei posti di lavoro nel settore che dovrebbe trainarci fuori dalla crisi.Un vero capolavoro di lungimiranza politico-economica.
Scritto da Vasco il 8/3/2011 alle 00:41
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