"Insieme costruiamo il futuro."
Alessandro Alfieri   alessandro.alfieri@consiglio.regione.lombardia.it
inserito il 29/11/2011 alle 15:10

Nelle scorse settimane in Commissione Sanità ci siamo spesso occupati dell’ospedale San Raffaele.

Il clamoroso tracollo finanziario, le indagini della magistratura, la richiesta di fallimento presentata dalla Procura e, alla fine, l’ammissione al concordato preventivo per evitare la bancarotta, sono il drammatico epilogo dell'ospedale considerato la punta di diamante del sistema sanitario privato lombardo.

Più volte come Partito Democratico abbiamo chiesto chiarezza e trasparenza, soprattutto sull’impiego delle risorse pubbliche; solo lo scorso anno la struttura ha ottenuto 400 milioni di euro per le prestazioni accreditate.
 
Quello che però emerge dalle intercettazioni - risalenti ad un indagine del 2006 e pubblicate in questi giorni dal Corriere della Sera - è al di sopra di ogni immaginazione.
Si rimane increduli nel leggere di un Don Verzè che chiede a Nicolò Pollari, allora capo dei servizi segreti militari, di inviare un controllo della Guardia di Finanza ad un centro sportivo che sorge a pochi metri dal suo nosocomio per “caldeggiare” la cessione al San Raffaele. Non contento, Don Verzè concorda con il capo del suo ufficio tecnico addirittura un sabotaggio ai quadri elettrici degli impianti per “mettere in ginocchio” il gestore e costringerlo alla cessione dei diritti di superficie.

L’inchiesta del Corriere continuerà nei prossimi giorni e della vicenda se ne occuperà anche la trasmissione “Report” domenica 11 dicembre.

Anche alla luce di queste intercettazioni, il quadro diventa sempre più sconcertante. Abbiamo fino ad oggi percorso le vie ordinarie, ma da Formigoni abbiamo ricevuto risposte vaghe alle nostre interrogazioni. Per la gravità e la complessità dei fatti, insieme agli altri gruppi di minoranza, abbiamo chiesto l’istituzione di una commissione d’inchiesta da parte del Consiglio Regionale.
 
 
 
Commenti dei lettori: 8 commenti -
Una sola parola: allucinante!
Scritto da Marco Fossi il 29/11/2011 alle 16:42
Ben fatto. Ma su questa drammatica e incredibile vicenda anche i media cattolici devono battere un colpo forte e chiaro. Sembra emergere un sistema di potere devastante che non ripudia neppure le intimidazioni di tipo mafioso. Siamo in un peggio senza fine.
Scritto da cesare chiericati il 29/11/2011 alle 17:54
Personalmente io sarò per sempre grata a due medici del San Raffaele ma ritengo che queste vicende inquietanti debbano essere indagate. Certo, le recenti cronache rimandano un’immagine leggermente diabolica di quel don che non è mai stato visto in tonaca o in clergyman ma sempre in abiti civili. Ottima l’idea di istituire una Commissione speciale di inchiesta. I numeri per farne richiesta li avete (spero si siano aggregati anche Pensionati, Udc e … Misto …). Sicuramente per la Presidente Peroni è una grana imprevista però la questione è troppo grande da meritare un approfondimento.
Scritto da Mafalda il 29/11/2011 alle 20:53
Cambio argomento. Sicuramente non Le sarà sfuggita la notizia di pochi giorni fa riguardante il progetto di e-policy ideato dall’Università di Bologna, in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e con Aster (un consorzio di enti di ricerca). Tale progetto si propone di integrare la fase decisionale e la fase di valutazione ambientale strategica. Primo banco di prova di e-policy saranno le scelte della Regione a favore della diffusione degli impianti di produzione di “energia verde”. La visione dei cittadini sarà elaborata mediante il cosiddetto “opinion mining”, cioè recuperando le opinioni delle persone che utilizzano social network, blog e forum attivi sullo specifico tema politico alla base del piano regionale. Determinante, quindi, sarà l’apporto dei cittadini nella creazione di politiche pubbliche, in questo caso di quella ambientale. Sul sito di Aster, a questo link, potrà trovare maggiori dettagli http://www.aster.it/tiki-read_article.php?articleId=397 oppure sul sito dell’Università di Bologna http://www.magazine.unibo.it/Magazine/UniBoIniziative/2011/10/19/Parte_e-POLICY.htm Perché non creare anche in Regione Lombardia, con l’ausilio del Comitato che Lei presiede, un progetto analogo?
Scritto da Mafalda il 29/11/2011 alle 21:43
Carissimo Alessandro un sistema che si cela dietro alla Verità della Parola di Cristo e poi ne fa man bassa delle sue Parole opera sulla bugia e sull'inganno, è un sistema che deve essere ripulito da untori che non conosco dignità alcuna, personalmente preferisco degli uomini veri che usano con i fatti e le parole dare segni di lungimirante onestà.Ma da ogni parte si leggono notizie fuorvianti che disarmano coloro i quali hanno sempre dato segno di rettitudine, date un segno di grande respiro!
Scritto da Valerio Verdi Varese il 29/11/2011 alle 22:07
@Mafalda, spunto interessante, ho guardato il sito che mi hai segnalato, ne parlerò con i dirigenti del Comitato. Mi sembra di capire che sia un'evoluzione del nostro progetto "Palco".Corretto?
Scritto da Alessandro Alfieri il 30/11/2011 alle 15:31
Mi scuso, caro consigliere, di rispondere solo ora ma, a parte la mattinata di ieri, per motivi personali riprendo solo ora ad essere “on line”. Ero venuta a conoscenza, a suo tempo, del “progetto Palco” del Consiglio Regionale, ossia un progetto di e-democracy da attuarsi in fase ex-ante dei provvedimenti consiliari. Giustamente, come Lei dice, l’esperimento degli emiliani potrebbe configurarsi quale evoluzione di Palco in quanto, interagendo con i contenuti dei principali social network, prefigura una nuova forma di “civic auditing” che, utilizzando le tecniche della “opinion mining analysis”, tiene conto, nella fase decisionale delle politiche pubbliche, delle opinioni diffuse. Anche Palco è un ottimo strumento a supporto del legislatore, rivolto, però, agli addetti ai lavori (stakeholders coinvolti) e ai cittadini che si iscrivono. Quasi come fosse, semplicemente, una sorta di audizione “vasta” delle Commissioni consiliari. D’altro canto, però, il progetto dell’Emilia-Romagna potrebbe correre il rischio di raccogliere gli “umori” della piazza e non dei veri e propri indirizzi pertinenti.
Scritto da Mafalda il 1/12/2011 alle 11:23
Ravviso tre manufatti artistici che ritengo sconcertanti se elencati in sequenza: il connivente e sempre inconsapevole “quadro politico” ; l’acquerello edificante “divinum opus sedare dolorem” (salvo acquisire sterco del diavolo e potere, notoriamente acclarate virtù evangeliche) e “last, but not least”, il quadro elettrico!
Scritto da Angelo Eberli il 2/12/2011 alle 14:33
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