"Insieme costruiamo il futuro."
Alessandro Alfieri   alessandro.alfieri@consiglio.regione.lombardia.it
inserito il 12/12/2011 alle 18:06

«Noi non chiediamo al governo di fare al cento per cento quel che faremmo noi. Saremo responsabili: il nostro sostegno non è in discussione. Però cercheremo di convincere il governo ad accettare alcune correzioni. Sul fronte delle entrate, e su quello delle spese».

 
Nell'intervista rilasciata oggi al Corriere (che trovate a questo link) Bersani ha tracciato la posizione del Partito Democratico nei confronti del Governo Monti e della manovra in discussione in Parlamento nei prossimi giorni. 
 
Il Pd, alla luce della gravissima situazione economico finanziaria del paese e dell'Europa intera, sosterrà il Governo, cercando di correggere dove possibile le misure presentate nel decreto "Salva-Italia".
Imposizioni sui patrimoni, abbassare la tracciabilità dei pagamenti a 500 euro, nuove regole per l'asta delle frequenze digitali, introduzione di elementi di gradualità nella riforma delle pensioni e indicizzazione di quelle fino a 1.500 euro oltre ad una fascia più ampia di esenzione dall'ICI anche in rapporto al carico famigliare. Queste sono le correzioni che presenteremo in aula, ci batteremo fino in fondo sapendo che questa non è la manovra che avremmo fatto noi e che le elezioni non erano una alternativa praticabile.

Una medicina amara ma indispensabile per salvare il paese dal baratro. L'alternativa è il default. Se non fossimo più in grado di pagare il nostro debito assisteremo ad un crollo della quotazione delle nostre imprese (già sottopatrimonializzate), esposte così allo shopping a basso costo da parte di aziende straniere perdendo di fatto la possibilità di interventi per tutelare i livelli di occupazione. Inoltre saremmo costretti ad accettare l'intervento del Fondo Monetario Internazionale che imporrebbe, in cambio di un prestito ponte, misure draconiane come il taglio del 20% di tutti gli stipendi pubblici.

Commenti dei lettori: 3 commenti -
abbiamo capito che la situazione è grave ma ancor più grave è la mancanza di fiducia nei preposti che han voluto costruire una Torre di Babele, comunque fate il possibile per riprendere la fiducia ma l'impressione è che una volta giustamente e urgentemente finite le equiparazioni e tagli agli sprechi non basterà e quindi il male sta da un'altra parte ben più importante, ad es. proprio nell'euro che non è moneta di stato ma soggetta a spread quotidiani in cui il lavoratore normale non c'entra.
Scritto da zva il 12/12/2011 alle 21:28
Il raggiungimento di maggiore equità è un obiettivo a cui tendere che fa parte del DNA del PD progressista e riformista. Se si vuole far ripartire i consumi bisogna dare più risorse alla "middle class" , cioè ai lavoratori dipendenti e pensionati. Uno sviluppo del reddito di massa, detassando la parte variabile dell'economia (reddito) che genera ricchezza. La parte statica (patrimoni) non porta valore aggiunto ai consumi, quindi è da li che bisogna attingere. Sono un keynesiano convinto.
Scritto da Simone Franceschetto il 13/12/2011 alle 08:43
Mi sono trovato, per la festività dell’Immacolata, in una riunione conviviale con alcuni miei parenti prossimi a discutere sulla “medicina amara, ma indispensabile” che dobbiamo ingurgitare. Ero quello che asseriva che, per il bene del Paese, bisognava di far di necessità, virtù. La replica era: e se, malgrado questa assunzione dell’ indigesto medicamento (o come da metafora della Litizzetto, dopo il “suppostone”) ci troveremo a punto e a capo? Confesso con angoscia che non ho saputo rispondere.
Scritto da Angelo Eberli il 13/12/2011 alle 14:04
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