"Insieme costruiamo il futuro."
Alessandro Alfieri   alessandro.alfieri@consiglio.regione.lombardia.it
inserito il 1/2/2012 alle 17:30

Come ultimo segretario provinciale della Margherita esprimo tutta la mia indignazione per la vicenda che vede coinvolto il Senatore Luigi Lusi. Ci sentiamo tutti traditi.

Bene ha fatto il Pd ad espellerlo dal gruppo e a chiedere le sue dimissioni da parlamentare.

Come ha ben ricordato ieri sul suo blog Paolo Rossi, quando la Margherita si sciolse per fondare il Partito Democratico la direzione provinciale, su proposta mia e del tesoriere Rizzolo, all’unanimità votò per non restituire a Roma, come richiesto proprio da Lusi, quello che rimaneva in cassa: per la precisione 23.000 €. Decidemmo di pagare le spese residue e di versare i rimanenti 20.000 € in due tranche al nascende Pd, un gesto fatto proprio per contribuire a far partire le prime attività democratiche sul territorio. In maniera analoga si comportarono altri segretari provinciali lombardi. Alla luce delle notizie di questi giorni fu una decisione giusta e saggia. 

Provo un sentimento di rabbia mista a incredulità per una vicenda che è un vero e proprio pugno nello stomaco per tutti i militanti e dirigenti che hanno vissuto con entusiasmo l’esperienza della Margherita, un esperienza fatta di tanta passione che non meritava certo una pagina così triste.

Ho già scritto all’ultimo presidente dell’assemblea federale della Margherita (Enzo Bianco) per avere tutti gli aggiornamenti sulla vicenda e sulle azioni legali che si intraprenderanno in sede civile e penale. Allo stesso tempo insieme a Paolo Rossi (segretario provinciale prima di me), Giuseppe Adamoli (Consigliere Regionale) e a Paolo Rizzolo (tesoriere) abbiamo deciso di scrivere una lettera a tutti gli ultimi iscritti della Margherita (anno 2006/2007) per informarli nella maniera più completa possibile.

Commenti dei lettori: 20 commenti -
Bravi, avete fatto bene, mi complimento per la serierà, almeno voi! Questi avvenimenti trascinano nel baratro anche centinaia e centinaia di persone perbene, gente che lavora da anni gratuitamente nei partiti rimettendoci tempo e denaro, gente che ci crede, gente onesta e pulita che sono la maggioranza di chi fa politica. Ma i vertici? Si faccia pullizia e, come qualcuno ha scritto, non si dica che questo è il solito giustizialismo populista. Questi sono veri e propri tradimenti.
Scritto da pietro magni il 1/2/2012 alle 17:33
Ripeto, plaudo all' iniziativa ma mi chiedo, non in modo provocatorio perchè non mi sembra il caso, come mai la lettera che invierete non è stata firmata anche dall' allora consigliere regionale della Margherita Adamoli che era un po' il padre nobile di questo partito nella provincia di Varese? Forse una svista, in quel caso mi scuso per l' inutile inciso.
Scritto da pietro magni il 1/2/2012 alle 17:42
Per reati del genere un personaggio del genere andrebbe espulso non dal gruppo ma dal Parlamento ed essere interdetto a qualsiasi incarico di tipo pubblico! Gli si deve togliere il vitalizio e tutti i privilegi che ha maturato in questi anni. Un rappresentante delle istituzioni deve essere di buon esempio e fautore di una condotta esemplare: esemplare deve essere anche la punizione.
Scritto da Federico Antognazza il 1/2/2012 alle 17:43
Fate bene ad essere trasparenti. Ma fareste bene ancor di più a battervi perchè quel signore se ne vada veramente dal Parlamento.
Scritto da Marco Fossi il 1/2/2012 alle 17:48
Mi piace la tempestività con cui gli amici ex-margherita e il PD si stanno muovendo a livello locale e nazionale. Complimenti !
Scritto da giovanniderosa il 1/2/2012 alle 17:51
@pietro magni, si si giusto anche Adamoli. Già corretto il post.
Scritto da Alessandro Alfieri il 1/2/2012 alle 17:55
la gente non capisce. iil nodo è il finanziamento pubblico
Scritto da Franco R. il 1/2/2012 alle 17:56
Caro Alfieri, ho letto oggi sui giornali che, oltre al segretario Rutelli, esisteva nella Margherita un Comitato che doveva sovraintendere alla questione dei "soldini" formato dai vari capi-corrente. Da Franceschini a Letta per passare a Parisi ed arrivare fino a Fioroni ecc.O dormivano, o hanno lavorato male. All' estero, in un caso del genere, per molto meno si va a casa indipendentemente dalle questioni chiamiamole giudiziarie. Si va a casa per grave incapacità politica. Così è una vergogna!
Scritto da sinistradeluso il 1/2/2012 alle 18:05
Condivido totalmente Pietro Magni (17:33).
Scritto da FrancescoG. il 1/2/2012 alle 20:22
Dopo tutti i casi più recenti, è evidente l'esigenza di trasparenza (fin nei più piccoli dettagli) nella gestione delle finanze di tutti i partiti. Mi permetto un suggerimento: se e quando gli "eredi" della Margherita torneranno in possesso dei fondi sottratti da Lusi, che si impegnino a pubblicare la destinazione di questi fondi, a indicare (fino all'ultimo euro) come e in quali attività saranno investiti ... e che lo facciano anche per tutti i fondi che si troveranno a gestire da oggi in poi.
Scritto da Giacomo il 1/2/2012 alle 21:21
@sinistradeluso esiste un comitato di tesoreria (non composto però dai nomi che tu fai) al quale chiederemo conto al pari di Lusi. Se vi saranno responsabilità non faremo sconti a nessuno.
Scritto da Alessandro Alfieri il 1/2/2012 alle 21:31
Forse ho visto male, ma ieri sui giornali ho letto di un comitato di formato da tutti i capi corrente della Margherita. Un ambito forse informale. O i giornalisti raccontano delle balle o, se fosse vero, non trova che queste persone abbiano una chiara responsabilità politica rispetto a questa storia? Nel caso contrario mi si dica che ho letto male, che non ho capito.
Scritto da sinistradeluso il 2/2/2012 alle 08:47
@sinistradeluso, il comitato è composto da Bocci, Vaccaro, Strizzolo, Mantini, Tanoni in rappresentanza delle anime che formarono la Margherita nel 2001. Infatti, i primi tre sono nel PD, mentre Mantini, che rappresentava Parisi, è finito nell'UDC, mentre Tanoni, che rapprresentava Dini, è finito nei Liberali. Comunque la sostanza non cambia. Vale quanto ho affermato sopra, per tutti.
Scritto da Alessandro Alfieri il 2/2/2012 alle 09:31
Non insisto Alfieri, ma ho letto bene e non ho le travegole. Non c'era solo il gruppo che lei ci ricorda. Poi se i giornali scrivono balle è altra faccenda, in questo caso si smentisca subito. Però attenzione, nessuna copertura sia concessa a chi ha sbagliato, non solo commettendo dei reati, ma anche sul piano politico. Il "non sapevo" o il "io non faccio il ragioniere" piuttosto che il "non dipendeva da me", per dei veri e seri responsabili dirigenti politici non può e non deve bastare.
Scritto da sinistradeluso il 2/2/2012 alle 14:19
@sinistradeluso, i nomi del comitato sono quelli. E' agli atti. E' evidente comunque che gli altri nomi di cui si parla (Bindi, Fioroni, Franceschini, Marini, Letta, Rutelli, Parisi) dovranno spiegare che cosa sapevano. Per quanto mi riguarda mi muoverò per avere tutte le spiegazioni
Scritto da Alessandro Alfieri il 2/2/2012 alle 16:09
Grazie Alfieri.
Scritto da sinistradeluso il 2/2/2012 alle 21:56
Sulla vicenda dei 13 milioni di euro - ovvero 26 miliardi di lire - scomparsi, avrei voluto esercitarmi con un commento tra ironia e sarcasmo, ma sono stato travolto dal disgusto. Perchè se è vero che da tempo ho perduto la fiducia e la speranza nel riscatto della sinistra e del centrosinistra italiani, mi illudevo che permanesse un residuo di intelligente buon gusto. Invece, affermare che 13 milioni di euro possano scomparire senza che i dirigenti se ne accorgano è un insulto che offende in primo luogo l'eleganza dell'argomentazione e che rivela il disprezzo di casta per l'opinione pubblica. Se fosse vero e possibile che uno solo poteva sottrarre 13 milioni, ed è una evidente menzogna, i dirigenti avrebbero dimostrato di essere inadatti al ruolo e indegni di aspirare ad un qualsiasi ruolo di governo, non dico del Paese, ma di una banale bocciofila. Ho ascoltato con vergogna l'autodifesa di Rutelli e poi l'attacco di Parisi (la voce di Prodi) che rovesciava la tesi dell'ignoranza. Ma nessuno s'è mosso politicamente ed è stato necessario l'intervento della magistratura. Dalla vicenda si leva un lezzo di decomposizione, un sentore di morte civile che investe il Partito Democratico, sempre in ritardo nell'analisi, nella denuncia, nella iniziativa politica.
Scritto da ulderico monti il 3/2/2012 alle 08:14
Questa vicenda mi lascia una profonda amarezza perché contribuisce a delegittimare la Politica che oggi può avvalersi di un misero 4% di consensi; ma senza Politica non si va da nessuna parte o, forse, verso qualche insondabile avventura. Al sottoscritto è toccato in sorte di essere, del tutto inopinatamente, il primo “portavoce provvisorio” del Circolo Pd di Laveno Mombello (carica provvisoria che è poi durata tre anni). Ho avuto la fortuna di un consistente numero di tesserati, due primarie e qualche piccola donazione; il tutto ha contribuito ad una dignitosa sopravvivenza del nostro Circolo. I responsabili dell’ ex Ds hanno versato al nuovo Pd un residuo di 1400 € ; dalla ex Margherita nemmeno un euro. Conoscendo e stimando le persone responsabili di tale formazione politica, credo di poter garantire che il mancato versamento era dovuto alla totale inconsistenza di fondi da parte loro. Oggi non ricopro alcuna carica; ma se non mi fossi accorto, quando ero responsabile, di un ammanco di 2 o 3 mila euro (non ho i calcoli aggiornati, ma credo che il bilancio del nostro Circolo si aggiri ancora attorno agli 8000 €) penso proprio che non saprei trovare giustificazioni di sorta; chiunque potrebbe darmi con ragione dell’imbecille senza tema di querela da parte mia.
Scritto da Angelo Eberli il 3/2/2012 alle 18:51
Condivido la presa di posizione netta e chiara di condanna da parte tua, di Adamoli e di Rossi. La volontà di andare fino in fondo per chiarire tutte le responsabilità, favorendo la magistratura perchè faccia le indagini di sua competenza, è la miglior risposta che si possa dare per dimostrare che la politica può ancora essere credibile. Ritengo che tutti i soldi devono essere recuperati e che debbano essere usati per scopi sociali e non per fini "partitici".
Scritto da Nicola Milana il 3/2/2012 alle 20:54
L'inconcepibile vicenda che vede coinvolto il tesoriere Luigi Lusi é il paradigma della sciatteria e della negligenza con cui gli ultimi dirigenti della Margherita hanno gestito il patrimonio politico, prima ancora che economico, che gli avevano affidato migliaia di iscritti e sostenitori DL. Noi iscritti della Margherita ci sentiamo due volte defraudati. Oggi tutti quei dirigenti si affrettano a dichiarasi 'incazzati' e parte lesa, ma la vera parte lesa, gli 'incazzati' siamo noi. È giunto il momento che questi signori siano chiamati a rendere conto ai loro 'azionisti' di cosa ne sia stato del patrimonio politico ed economico della Margherita. Perché vogliamo capire se, come sembrerebbe abbia fatto Lusi, lo hanno re-investito unicamente a titolo personale, o se invece lo abbiano stoltamente sotterrato come nella parabola dei talenti, o se tutto sia ormai stato dilapidato. Sappiamo che carriera questi signori ed i loro portaborse hanno fatto grazie alle posizioni di rendita dell'ex-Margherita. Non sappiamo, però, se con essi, anche i nostri valori abbiano trovato adeguata collocazione. La Margherita nacque con l'obiettivo di raggruppare in un movimento politico aperto alla società civile il riformismo di centro dei cattolici democratici italiani, l'impegno ambientalista non-ideologico, la cultura liberal-democratica, l'europeismo di Prodi e l'esperienza di molti amministratori locali radicati nel territorio. Cosa ne é stato di tutto questo patrimonio politico di cui oggi ce ne sarebbe un enorme bisogno? Per anni ci siamo incaponiti su un maledetto trattino tra centro e sinistra; oggi, si é miseramente lasciato che il trattino - anzi, un bel tratto di penna rossa - venisse spostato sulla parola centro. Noi, con convinzione, avevamo creduto nella possibilità di dare vita ad un partito nuovo che fosse capace di parlare insieme agli elettori di sinistra e di centro. Il PD di Bersani, invece, ha deciso di lasciare la rappresentanza del centro in appalto ad altri ed il massimo del riformismo che ci possiamo aspettare dai leaders democratici sta nel privilegiare un'alleanza con il Terzo Polo di Casini e Fini anziché con i compari di Vasto. Lo slogan del congresso di chiusura della Margherita era "Sono partito democratico e non torno indietro". Ma la nostra é stata un'avanzata solitaria, perché i nostri 'compagni' di viaggio non sono mai partiti veramente e da tempo hanno deciso di ritornare sui propri passi. Le cronache di questi giorni stanno evidenziando che Rutelli, Bindi, Letta, Franceschini & co. hanno tutti, con Lusi, una chiara responsabilità personale in questa vicenda: qualcuno ha sperperato, altri hanno lasciato sperperare. Lorenzo Dellai, che della Margherita ne fu l'ideatore, é il solo che possa riconvocarci tutti, ex-iscritti, sostenitori, elettori per capire se in questi anni l'esperienza della Margherita sia rimasta in vita solamente per i rimborsi elettorali (e sappiamo dove sono finiti) o se sia rimasto ancora qualcosa sul quale investire.
Scritto da Martino Paradiso il 6/2/2012 alle 09:13
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