"Insieme costruiamo il futuro."
Alessandro Alfieri   alessandro.alfieri@consiglio.regione.lombardia.it
inserito il 22/2/2012 alle 09:34

In Italia il mercato del gioco (in particolare quello del gioco d’azzardo legale ed illegale) è in fortissima espansione anche con riferimento alle modalità on line. La spesa nazionale per il gioco d’azzardo è passata dai 14,3 miliardi di euro incassati nel 2000 agli oltre 79 miliardi nel 2011 (fonte: Monopoli di Stato).

Inoltre, la Commissione Parlamentare Antimafia ha stimato in cinquanta miliardi di euro il fatturato annuale della criminalità organizzata (fonte Gioco News, 2011).

Secondo i dati del Cnr si stima che circa 215.000 residenti della provincia di Varese abbiano giocato d’azzardo almeno una volta nella vita.

Se nel 2010 in media ogni varesino (neonati compresi) aveva speso nel gioco 1.161 €, nel 2011 questa cifra è aumentata di quasi il 25%, arrivando ad una spesa media annua pro capite di 1.446 €.

2010
Provincia
Spesa totale giochi 2010
(milioni)
Spesa pro capite 2010
(euro)
% spesa 2010  giochi su Pil
Varese
963,8
1.161
4,11
 
2011
Provincia
Spesa totale giochi 2011
(milioni)
Spesa pro capite 2011
(euro)
% spesa 2011  giochi su Pil
Varese
1.200
1.446
4,90

 (fonte: elaborazioni di Consulta Nazionale Antiusura su fonti Agicos-AAMS). A questi dati andrebbero poi aggiunte le cifre giocate on-line (scommesse, poker e altri giochi analoghi), 5 miliardi di euro nel 2011 impossibili da “territorializzare”.

Secondo i dati di Eurispes e le valutazioni di importanti istituti di ricerca nel gioco investe di più chi ha un reddito inferiore: infatti giocano il 47% degli indigenti, il 56% del ceto medio-basso, il 66% dei disoccupati. Inoltre, il gioco d’azzardo attira quote sempre più ampie della popolazione e fra i giovani si stima che 450 mila studentesse e 720 mila studenti siano coinvolti, vale a dire il 47,1% dei giovani che frequentano le scuole medie superiori

Su questo scenario, aggravato dai legami tra gioco d’azzardo, usura e criminalità s’inseriscono da tempo le problematiche, i disagi e le patologie, i cui costi umani e sociali sono rilevanti, del giocatore compulsivo sempre più considerato dai servizi un soggetto malato. In Francia, Spagna, Svizzera, Germania, Stati Uniti il Gioco d'Azzardo Patologico  (GAP) è considerato una malattia e il recupero è sostenuto dallo Stato, mentre in Italia il GAP, non essendo inserito nei Livelli essenziali di assistenza (LEA) non è ancora stato riconosciuto come una dipendenza per la quale fornire assistenza ai giocatori compulsivi.

Il gruppo del Partito Democratico in Consiglio Regionale, accogliendo gli appelli di amministratori, cittadini ed associazioni e dialogando con gli operatori socio-sanitari, ha deciso di intervenire e di presentare il progetto di legge regionale "Norme per la prevenzione, il contrasto e il trattamento delle dipendenze dal gioco d’azzardo patologico, nonché delle patologie correlate”.

Nello specifico l’intero articolato del progetto di legge entra nel merito delle competenze regionali in ambito socio-sanitario definendo le norme per la prevenzione, il contrasto e il trattamento delle dipendenze dal gioco d’azzardo patologico, nonché delle problematiche e delle patologie correlate.

Punti fondamentali del progetto di legge:

- istituzione di un OSSERVATORIO REGIONALE sui disturbi da dipendenza comportamentale e da gioco d’azzardo patologico;

- formazione in ogni ASL, presso il Dipartimento per le dipendenze, UN’UNITA’ OPERATIVA SPECIALIZZATA nel trattamento delle dipendenze dal gioco d’azzardo patologico;

- creazione di un NUMERO VERDE regionale finalizzato a fornire un primo ascolto e un servizio di assistenza e consulenza telefonica per l’orientamento ai servizi;

- produzione di CAMPAGNE DI INFORMAZIONE sui rischi e sui danni del gioco d’azzardo, legale e illegale, patologico, anche in collaborazione con gli enti locali, le istituzioni scolastiche e gli organismi del terzo settore;

- istituzione di un FONDO REGIONALE per gli interventi di aiuto economico a favore delle famiglie esposte a forme di grave impoverimento e di emarginazione sociale, anche al fine di contrastare le pratiche relative all’usura e a comportamenti penalmente perseguibili; allo studio è la possibilità di alimentare il fondo con ADDIZIONALI REGIONALI SUGLI UTILI DEI CONCESSIONARI E DEI GESTORI dei vari giochi;

- promozione presso l’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato l’obbligo per i costruttori, i soggetti gestori e i concessionari di slot machine e assimilati dell’INSTALLAZIONE DI UN LETTORE capace di leggere la banda magnetica della tessera sanitaria al fine di inibire l’accesso ai giochi d’azzardo elettronici ai minori di anni 18;

- promozione dell’azione dell’AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO per la tutela del giocatore patologico e dei suoi familiari.

 
 
 
 
Commenti dei lettori: 3 commenti -
intervento doveroso e giusto.Ora sta alla maggioranza seguirvi e dare un segnale di speranza a questa regione,si piò legiferare anche contro i grandi gruppi di interesse
Scritto da valceresio il 22/2/2012 alle 17:38
finalmente un lume di speranza.noi amministratori siamo disarmati di fronte ad un fenomeno di tale portata che sconvolge la vita di migliaia di famiglie.lo Stato incassa e i nostri servizi sociali sono in ginocchio.
Scritto da sindaco che resiste il 22/2/2012 alle 17:40
La proposta è sicuramente encomiabile, ma ritengo che l'utilizzo di una tessera per inibire il gioco ai minori sia controproducente. Basta vedere i distributori di sigarette: è fin troppo facile per un minore entrare in possesso di una tessera valida! I gestori delle slot si sentirebbero cioè deresponsabilizzati e verrebbe a mancare qualsiasi controllo. Sarebbe meglio adottare una tessera che verifica direttamente la persona come ho visto in http://www.privacycard.it
Scritto da Straker il 9/3/2012 alle 10:29
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