"Insieme costruiamo il futuro."
Alessandro Alfieri   alessandro.alfieri@consiglio.regione.lombardia.it
inserito il 8/12/2012 alle 18:56

In Commissione affari Costituzionali del Senato sono stati presentati ieri gli emendamenti al Decreto sul riordino delle Province.
Lo dico subito: alcuni di questi sono irricevibili. Non solo vi è ancora il tentativo di salvare Terni, Isernia e Matera (rispolverando il criterio di almeno due province per Regione), ma addirittura, introducendo il criterio dei km di confine, se approvati i nuovi emendamenti salverebbero anche Rieti e Benevento.


Noi siamo gente seria e responsabile, ma non ci facciamo prendere in giro. Le regole o valgono per tutti o per nessuno. Non ci può essere spazio per deroghe senza alcun fondamento. Meglio piuttosto fermarsi e tornare a quanto originalmente previsto dal decreto “salva Italia” (trasformazione di tutte le Province in enti di secondo livello guidate dai sindaci che avrebbero eletto un piccolo organismo direttivo e il presidente).


Se non verranno ritirati gli emendamenti concordati a Roma, il Partito Democratico lombardo chiederà ai propri parlamentari di non votarli.
In particolare, per quanto riguarda il nostro territorio, l'emendamento proposto dal relatore del Popolo della libertà, prevede l'istituzione di due province: quella di Monza con Lecco e quella di Como con Varese. Complice l'ulteriore emendamento che accelera la possibilità per i Comuni di passare da una provincia all'altra, ciò che resterebbe delle province di Como e Varese sarebbe un nuovo ente locale che non porterebbe alcun vantaggio in termini di servizi ai cittadini e finirebbe per essere un'area periferica della Lombardia, marginale nelle scelte strategiche della Regione. Non possiamo che essere contrari. E questo anche alla luce dell'emendamento che propone di spostare il nuovo capoluogo dalla città più popolosa alla provincia più popolosa (quindi Varese e non Como), perchè questa non può ridursi ad una battaglia di campanile dimenticando l'obiettivo finale di quella che doveva essere una riforma storica: dare più servizi ai cittadini riducendo i costi.
 

Commenti dei lettori: 5 commenti -
Caro Alessandro, mi sembra la linea giusta, anche se obiettivamente non sarà semplice votare contro alcuni emendamenti. Il provvedimento in Senato rischia di essere affossato. Sono diversi i senatori anche del nostro partito pronti a non votarlo nemmeno se 'protetto' da una 'fiducia' che il governo potrebbe chiedere. La proposta è di per sè approssimativa e claudicante, diversi emendamenti rischiano di stravolgerla ancora di più. Purtroppo questo è stato un flop di Monti e del suo esecutivo.
Scritto da paolo rossi il 8/12/2012 alle 20:16
alla gente forse non interessa tanto l'argomento..nel senso che tanto le tasse sono comunque in aumento, magari abolirei come ente le regioni nel senso di, nel contempo, approfittare di questo distinguo zonale per destinare direttamente i proventi statali, sburocratizzando passaggi e costi di gestione..anche di quelle a statuto speciale..scusate grazie
Scritto da zva il 9/12/2012 alle 11:40
Caro Alessandro,con la fine di Monti,almeno per il momento le province resteranno come sono.Personalmente penso all'idea iniziale ,via le province non servono ,sono un organo intermedio ormai senza senso:Quando sono state pensate si andava a cavallo ,non c'era l'Italia e nemmeno le regioni:Tutto è cambiato ,tranne la burocrazia e e la sete di cadreghini per gestire 150 funzioni inutili se non dannose-
Scritto da luigi il 9/12/2012 alle 14:56
Sono d'accordo con @luigi, la soluzione del "salva Italia" toglie più di 100 funzioni alle province (che le Regioni dovranno attribuire ai Comuni, favorendo quindi le aggregazioni) e cancella i consigli provinciali. Avremo enti di secondo livello molto più snelli e con meno costi. Altro discorso meriterebbero le articolazioni periferiche dello stato, oggi su scala provinciale, una riorganizzazione che nessun decreto ha affrontato.
Scritto da Alessandro Alfieri il 11/12/2012 alle 13:05
Mi auguro che queste belle intenzioni vengano inserite nei programmi elettorali per le Politiche e poi rispettate da chi(spero il PD)le vincera'. Intanto comincerei a rivedere alcune improvvide scelte locali, ad es.quella del POLO MATERNO-INFANTILE al Del Ponte,promuovendo un dibattito aperto alla Cittadinanza o un minireferendum consultivo, anche tenendo conto della forte opposizione che si sta formando intorno al COMITATO PER UN SOLO OSPEDALE A VARESE che chiede di riportarlo all'H.di Circolo.
Scritto da giovanni dotti il 11/12/2012 alle 16:57
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