Il blog di CNA Varese Ticino Olona: uno spazio aperto agli associati per dialogare di politica con la politica.
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inserito il 20/3/2008 alle 11:31

E' il nostro terzo punto dell'endecalogo: Ridurre la pressione fiscale sulle piccole imprese significa favorirne la crescita, mentre un prelievo fiscale eccessivo ne indebolisce la redditività e la capacità di investimenti ed autofinanziamento.
Ma, soprattutto, è necessario creare un clima di reciproca fiducia – che adesso, decisamente, non c'è - tra l'amministrazione finanziaria e il contribuente : e per farlo bisogna innanzitutto semplificare gli adempimenti tributari e contabili, rendere stabili le regole che riguardano le tasse evitando l'emanazione di norme retroattive.
Per questo chiediamo ai di agire su quattro direzioni:
- ridurre progressivamente le aliquote a favore dei lavoratori dipendenti, autonomi e delle imprese personali al fine di sostenere i consumi e la domanda;
- modificare la natura dell'IRAP facendola diventare un tributo statale ed elevare la franchigia dall'imposizione al fine di aumentare il numero dei soggetti esenti e prevedere nel contempo delle soglie di deducibilità del costo del lavoro e degli interressi passivi al fine di ridurre l'impatto sulle imprese di piccole dimensioni che non rientrano nell'esenzione;
- introdurre un sistema di incentivi a favore di che apporta capitale proprio e investe nel fattore umano;
- premiare la fedeltà fiscale con una imposizione inferiore a favore di chi presenta risultati migliori rispetto a quanto è stimato dagli studi di settore assunti come indice di riferimento della efficienza media dell'impresa
 

Commenti dei lettori: 2 commenti -
IL FISCO DEVE INNANZITUTTO ESSERE EQUO E MORALE. EQUO PERCHE' SAPPIAMO CHE ALLA FINE PAGANO SEMPRE I SOLITI ANCHE PER I GRANDI EVASORI CHE CI SALUTANO DAI LORO DORATI PARADISI FISCALI. MORALE PERCHE' LA SENSAZIONE E CHE LE TASSE ESAGERATE A TUTTO SERVANO MENO CHE A DARE I SERVIZI. PRIMA SERVIZI CHE FUNZIONANO, POI SI POTRA PENSARE ALLE AUTO BLU' E AD AUMENTARE GLI STIPENDI DEI NOSTRI RAPPRESENTANTI. SENZA QUESTE PREMESSE NON CI SARA' MAI FIDUCIA TRA CITTADINO E ISTITUZIONI CHE E' FONDAMENTALE.
Scritto da IELMINI MARCO il 19/3/2008 alle 13:22
Ormai non si distingue la legalità alla illegalita. L' agenzia delle entrate ha delle metodologie uguali a quello dei taglieggiatori della mafia. Gli studi di settore sono una forma di estorsione verso chi non ha niente di nascondere ma non può rischiare di fidarsi della giustizia italiana e che quindi dve pagare anche ciò che non è dovuto. Ormai è una vera e propria agenzia delle estorsioni.
Scritto da zack il 20/3/2008 alle 19:06
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