Idee e uomini non sono in vendita. Liberi e forti
Graziano Maffioli
inserito il 3/4/2008 alle 15:42

Il conflitto generazionale è sempre esistito ma, nel contesto avaloriale e consumistico odierno, il confronto si è fatto più acuto e esasperato. Il dialogo è diventato più difficoltoso aumentando lo scontro e suscitando un senso di rivalità sia nelle circostanze più banali che in quelle più importanti. Molti adulti pensano che gli adolescenti di oggi abbiano troppo benessere, troppa libertà, troppe comodità, troppo di tutto e che questo li abbia portati ad un'esasperata ed esasperante pretesa di volere sempre e subito qualcosa in più. Un qualcosa che non è mai abbastanza. I ragazzi, si dice, non hanno ideali, che non credono più a nulla, che sono superficiali, che i loro valori sono sempre più inconsistenti.

 
Se ciò è vero non è colpa dei giovani. Non è altro che il frutto di un sistema in cui i ragazzi sono stati educati da una società adulta che s'illude, per scaricarsi la coscienza, che il bene materiale supplisca la carenza di amore. Un sistema che manda messaggi distorti, che esalta la violenza e il non rispetto delle regole. Un sistema in cui i genitori sono assenti, non svolgono il loro ruolo e la scuola non dà più il necessario supporto. Un sistema che insegna che quello che conta è apparire, esagerare, trasgredire, prevaricare.
 
Questi concetti non appartengono all’UDC, non la identificano. Anzi, al contrario, noi proponiamo di tornare a valorizzare il concetto di normalità. Come stile di vita, come scelta consapevole, come recupero dei valori tradizionali. Noi vogliamo mettere al centro delle nostre scelte valori che non durano il tempo di una generazione ma che si tramandano di padre in figlio. Valori che durano una vita, come la famiglia, l’amore, l’amicizia, la solidarietà. Questa è la sfida che lanciamo, perché abbracciare la normalità, oggi, per un giovane, è la scelta paradossalmente più estrema.
Questo è ciò che ci differenzia dagli altri. E’ la nostra identità ed è uno dei motivi che ci ha indotto a correre da soli a queste elezioni. Per noi è importante che chi ci segue abbia ben chiaro in base a quale gerarchia di valori assumeremo le decisioni che l’azione parlamentare renderà necessarie.
Questo i ragazzi l’hanno capito e ce lo stanno dimostrando partecipando alle nostre iniziative, frequentando le sezioni, contattandoci, aiutandoci nella campagna elettorale. Questa è la sorpresa che più ci fa piacere e che ci induce a sottolineare con ancora più forza la nostra identità per distinguerci rispetto a chi ha deliberatamente e colpevolmente cancellato i temi valoriali dal panorama politico.
 
 
“…Sul piano delle preferenze e delle scelte di voto, i giovanissimi si distaccano significativamente dal resto dell' elettorato… Ne risultano penalizzati specialmente i partiti di massa, considerati forse più tradizionali: sia il Pd, sia, in misura ancora maggiore, il Pdl, il cui elettorato è mediamente più anziano di età. Non appare danneggiata, invece, l' area di centro. Al contrario, si nota una sorta di attrazione dei giovani per i partiti che la compongono, forse per la loro connotazione più legata alle valenze etico-religiose. In particolare, sia l' Udc, sia la Rosa Bianca risultano ottenere tra i 18-20enni quasi il doppio dei voti virtuali che vengono attribuiti dalle altre classi di età… Ci troviamo insomma di fronte ad una coorte di giovani significativamente più decisa degli anni passati. E, per questo, orientata verso forze con proposte che appaiono loro più nette o «radicali», sia sul piano strettamente politico, sia su quello etico-religioso.”
 
(Dal Corriere della Sera del 27 febbraio 2008)
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