Idee e uomini non sono in vendita. Liberi e forti
Graziano Maffioli
inserito il 7/4/2008 alle 09:58

 

Devo dire che nel suo post dal titolo “stupefacenti le dichiarazioni di Casini”, Airaghi elenca una serie panzane che hanno dell’incredibile.
Inizia il suo scritto sostenendo che Casini è spudorato nel dichiarare che “Bossi sarà per il Popolo della Libertà ciò che Bertinotti è stato per Prodi”. Sinceramente non capisco dove sia la spudoratezza. Forse Airaghi legge una sfrontatezza nel fatto che Casini ha osato dire ciò che il Pdl non vuole far sapere agli elettori. E’ un dato di fatto che la Lega, con i suoi deputati e senatori, sarà determinante per poter governare, come è un dato di fatto che porrà a Berlusconi le sue condizioni (la stessa Lega lo dice qui). Anzi, ha cominciato a farlo fin da ora. Siamo ancora in campagna elettorale e Bossi ha già obbligato il cavaliere ad inventarsi la cordata di Alitalia e lo ha costretto a fare dietrofront sul voto agli immigrati. Se il buongiorno si vede da mattino, è facile immaginare cosa potrà accadere una volta al governo.
 
Il buon Airaghi continua il suo intervento sostenendo che Casini “ha presieduto la Camera perennemente impegnato a compiacere l’opposizione di sinistra e con il torcicollo perché costantemente rivolto a redarguire solamente i suoi alleati di centrodestra”. Il leader UDC è stato riconosciuto unanimemente come uno dei migliori presidenti della Camera di sempre: equilibrato, imparziale, obiettivo, equidistante; esattamente come dev’essere colui che ricopre tale carica, non a caso il Presidente Casini, per quanto ha dimostrato, è stato eletto Presidente dei parlamenti del Mondo. Le esternazioni dell’On. Airaghi mi fanno quindi pensare che probabilmente in questo abbia già appreso la lezione del suo nuovo leader il quale ha una visione padronale e utilitaristica della politica e dello Stato.
 
In un altro passaggio, Airaghi, incolpa Tabacci di essere stato “impegnato fin dal giorno del suo insediamento in un’opera di opposizione interna al Governo Berlusconi”. Tabacci ha sempre agito in difesa dei valori in cui crede e così continua a fare anche ora nell’Unione di Centro. Ma forse questo è concetto troppo difficile da capire per chi è abituato ad ubbidire pedissequamente e acriticamente al proprio capo.
 
L’onorevole Airaghi chiude infine il suo post esaltando la bontà del programma del Pdl e assicurando il pieno rispetto del “contratto” stipulato coi cittadini. Forse sarebbe bene che fin d’ora si rendesse conto che non sarà mai possibile realizzare le promesse fatte agli elettori. Il “libro dei sogni” di Berlusconi (così come quello di Veltroni) non ha una copertura finanziaria sufficiente. E non lo diciamo noi dell’UDC, ci ha pensato il Sole 24 Ore con una ricerca che riporto per rinfrescare la memoria.
 
"Un dato accomuna i programmi di Pd e Pdl: sono coperti – miliardo più, miliardo meno – a metà. Anche se il centro-destra spenderebbe più del doppio dei «democratici». In tempi di campagna elettorale si vendono sogni da pagare in consensi. I due leader principali, Silvio Berlusconi e Walter Veltroni, hanno scelto di non vendere miracoli, di stare al concreto. E per fortuna, perché chissà dove sarebbe arrivato il pallottoliere dei programmi visto che già adesso oscilla tra 72 e 87 miliardi per il Pdl e tra 19 e 28 per il Pd. Oltre un centinaio di miliardi da stipare nella cornucopia della campagna elettorale….." (da Il Sole 24 Ore del 2 marzo 2008) Leggi il seguito dell'articolo
 
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