Ascoltare e lavorare insieme.
Stefano Tosi   tosi@tosi.it
inserito il 10/7/2010 alle 14:01

Siamo arrivati a toglierci il pane di bocca. Il rapporto Istat del 5 luglio parla chiaro: erano 10 anni che i consumi delle famiglie non scendevano tanto in basso. Non si tagliano più solo gli optional, ma anche i generi prima necessità. Nello specifico, è diminuita del 3% rispetto al 2008 la spesa media per alimenti e bevande (le famiglie sono passate da 475 a 461 euro).
Su un campione di 23 mila famiglie, il 35,6% ha dichiarato di aver diminuito la quantità e la qualità dei prodotti alimentari acquistati. Nello specifico, il 63% ha diminuito solo la quantità e il 15% la quantità e la qualità. Un segnale da non sottovalutare e che, prima o poi, potrebbe presentare il conto sanitario: spesso, infatti, per risparmiare, si tende a sostituire i cibi sani con altri più grassi e calorici.
Nel rapporto Istat è scritto anche dove gli italiani fanno la spesa: il supermercato si conferma come il luogo di acquisto prevalente (68,4%) e sono in aumento le famiglie che si recano presso gli hard-discount (nel Centro Italia la percentuale di consumatori che si recano nei discount è passata dal 9,8% al 10,5%). Scende anche la spesa per la sanità: dal 3,8% del 2008 al 3,6% del 2009.
Più svantaggiati gli anziani: gli over65 sono quelli che destinano una quota più elevata della spesa totale (fino al 68%) a beni di prima necessità. A queste spese, però, devono aggiungersi anche quelle sanitarie.
Nel 2009, la Lombardia si è dimostrata la regione con la spesa media mensile più elevata, seguita da Veneto ed Emilia Romagna. Fanalino di coda è la Sicilia.
E per il 2010, con la manovra economica, la situazione potrebbe peggiorare.
Occorre quindi non far aumentare le tariffe e ridurre il carico fiscale si redditi e le pensioni.

Categoria: Economia
Commenti dei lettori: 2 commenti -
Sig Tosi, le statistiche sono sempre le stesse, tutti mangiano un pollo ma poi non è vero perché c'è chi ne mangia due e chi non lo vede nemmeno. Qui è la stessa cosa, forse lei non va al supermercato, ma se fosse andava un'anno fa e adesso si sarebbe accorto che la gente non compera il superfluo e se fa una ricerca sull'umido si acorgerebbe che c'è meno scarto, il pane lo mangiano tutto prima lo buttavano. Chieda per esempio all'Econor che le danno tutti i dati. Lei così non informa abbindola
Scritto da Giuseppe B il 10/7/2010 alle 14:51
quello che sta succedendo al consumo delle famiglie italiane e' anche frutto di contratti di lavoro rinnovati sempre piu' al ribasso cosi' non si aiutera' certamente la ripresa, e' pur vero pero' che la crisi finanziaria aha colpito molte imprese e di conseguenza i lavoratori.
Scritto da luca il 10/7/2010 alle 18:56
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