Ascoltare e lavorare insieme.
Stefano Tosi   tosi@tosi.it
inserito il 25/7/2010 alle 15:56

Serve un patto tra imprese, sindacati ed istituzioni per sostenere i settori produttivi e l'occupazione. Il caso specifico che porta a questa riflessione è quello della Fiat di Mirafiori dopo l'annuncio shock di Marchionne che si è detto intenzionato ad esportare in Serbia la produzione della monovolume “LO”. Un investimento di 20 miliardi che riduce la presenza produttiva di Fiat in Italia.

Questo succede anche perché il Governo ha sottovalutato le politiche industriali.
Il nostro Paese non ha delineato uno scenario di sviluppo per la nostra industria e, dopo Bersani con “industria 2015”, nessun ministro ha valorizzato il futuro della nostra capacità produttiva.
Dopo le dimissioni di Scaloja in questo momento non abbiamo un Ministro dedicato a queste tematiche, cosa sintomatica della mancanza di adeguata attenzione ad una cultura tesa a tutelare l'occupazione e investire per favorire la competizione internazionale. Un obiettivo che, oggi, può essere perseguito riducendo la pressione fiscale sul lavoro e le imprese, incentivando le produzioni a maggior valore aggiunto e con la maggiore ricaduta tecnologica. Come per il settore automotive dove sarebbe importante e strategico investire sul risparmio energetico e sui nuovi motori.

Ha detto bene Sergio Chiamparino, sindaco di Torino, in un'intervista comparsa oggi su Repubblica: “Se vogliamo cancellare la distanza che ci vede indietro di trent'anni, i sindacati devono garantire l'affidabilità, devono assicurare il funzionamento della fabbrica. In America, Obama sta per andare a visitare la Chrysler rilanciata in 12 mesi. Con l'impegno dell'azienda, dei sindacati, del governo.”

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 2 commenti -
Il mondo imprenditoriale non è formato, come è normale che sia, da filantropi, ma da gente che fa bene i suoi conti ed investe se ha un ritorno, per dirla maccheronicamente se ci guadagna. L' investimento Fiat in Serbia non è legato solo all'innegabile fatto che, da quelle parti, il lavoro costa meno, ma perchè quella fabbrica verrà costruita con fondi europei. Azienda gratis e personale meno oneroso che qui. Scontata la scelta. La verità è che da noi è assente una vera 'politica industriale'
Scritto da paolo rossi il 25/7/2010 alle 18:08
Obama è andato a trovare la Crysler?Napolitano dove è andato?E'gia tanto che trova la strada di casa,ormai questa Italia è un paese di vecchi e quelli che si sentono giovani come il "cavaliere"pensano a passare il loro tempo in dolci compagnie,non pensa ai lavoratori,ma non manca molto,poi ci penseranno i lavoratori a lui...non siete d'accordo?Il bello della Lombardia è che abbiamo la vicina Svizzera a pochi passi...a buon intenditor..
Scritto da tornatore il 26/7/2010 alle 07:16
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