Ascoltare e lavorare insieme.
Stefano Tosi   tosi@tosi.it
inserito il 3/8/2010 alle 15:12

Il consorzio formato dalla Bombardier di Vado Ligure e dall'Ansaldo Breda di Pistoia si è aggiudicato la gara per la fornitura alle Fs di 59 supertreni. Ovvero di 59 Etr 1000, un “elettrotreno” lungo 200 metri, su cui potranno viaggiare su sedili ergonomici e reclinabili 600 passeggeri, che diventano il doppio se si legano insieme due convogli. Una vera e propria maxicommessa dal valore di un miliardo e mezzo di euro.
L'industria italiana, dunque, sa competere. E può fare le cose in grande stile.
I treni, se tutto va come deve, sfrecceranno a 400 chilometri all'ora sui nostri binari tra tre anni.
I treni made in Italy saranno anche esportati in Austria, Svizzera, Germania, Francia, Belgio, Olanda, Spagna e forse anche Gran Bretagna.
Ma non riesco, nonostante tutto, a pensare solo agli aspetti positivi di questa notizia. Ricordo quando, due anni fa, come Commissione Trasporti, eravamo andati a Pistoia per verificare lo stato e l'avanzamento del materiale rotabile da consegnare. Erano sorti dei problemi tecnici e dei ritardi. È importante che i pendolari non vengano penalizzati nella messa a disposizione del materiale rotabile previsto. Noi manteniamo la guardia affinché tutti gli impegni presi vengano rispettati. Devono essere finanziati nuovi investimenti per l'acquisto di treni e carrozza per i pendolari. Il sistema industriale italiano, come si vede per l'alta velocità, può progettare e fabbricare mezzi tali da rispondere alle esigenze dei pendolari.

Categoria: Infrastrutture
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