Ascoltare e lavorare insieme.
Stefano Tosi   tosi@tosi.it
inserito il 19/11/2010 alle 16:10

Vogliamo difendere i lavoratori frontalieri e siamo preoccupati per le relazioni all’interno della Regio Insubrica.
Questi i motivi che ci hanno spinto a creare una contro-campagna per rispondere ai manifesti shock di Balairatt, nei quali i lavori italiani erano paragonati a topastri mangia formaggio.
“Altro che ratt, senza frontalieri la Svizzera si ferma” è il nostro slogan.
L’immagine che abbiamo scelto è quella di un orologio che funziona grazie ad un ingranaggio tricolore.
La nostra campagna ha anche uno scopo “preventivo”: temiamo che, in vista delle elezioni che si terranno nel Canton Ticino a marzo, possano ripetersi attacchi di questo tipo. E non vogliamo che a fare le spese del clima che si sta creando siano i 55mila pendolari italiani.
Le relazioni con la Svizzera sono importanti perché in gioco ci sono questioni relative al lavoro e all’insediamento delle imprese. Costituiscono motivo di preoccupazione anche i rapporti all’interno della Regio Insubria: l’Università della Svizzera Italiana, la Ferrovia del Monte Generoso e il Municipio di Stabio hanno comunicato la volontà di lasciarla.
Meglio lavorare per difendere chi lavora e per ricucire gli strappi, prima che sia troppo tardi.

Commenti dei lettori: 1 commento -
Bello questo manifesto! Siamo migliorati molto come comunicazione! Invece che volantini e manifesti scritti in piccolo e pieni di contenuti ora il PD elabora manifesti di garnde impatto con grafica originale. Bene!
Scritto da Devis il 19/11/2010 alle 16:37
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