Ascoltare e lavorare insieme.
Stefano Tosi   tosi@tosi.it
inserito il 25/11/2010 alle 16:51

Gli studenti in queste ore stanno protestando contro la riforma universitaria promossa dal Ministro Gelmini. La protesta deve essere civile e pacifica, ma è motivata. E’ evidente che, più che una riforma, si tratta di un insieme di tagli che vanno ad incidere soprattutto sulla ricerca.


Ecco alcuni cambiamenti negativi :  
- Ci sarà un definanziamento degli incentivi per l’internazionalizzazione del sistema universitario e in particolare per insegnamenti o corsi di studio che si tengono in lingua straniera;
- Sarà soppresso il trasferimento dei beni demaniali in uso agli atenei;
- C’è l’obbligo di restituzione dei buoni studio anche da parte degli studenti che hanno ottenuto il massimo dei voti;
- Verrà cancellata la definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) per il diritto allo studio dei seguenti obiettivi: borse di studio, trasporti, assistenza sanitaria, ristorazione, accesso alla cultura, alloggi; dopodiché non si capisce che cosa rimanga;
- Verrà de finanziata la retribuzione integrativa per i ricercatori che svolgono didattica o attività gestionali;
- Verrà eliminata la soglia minima di 20 mila euro annui per gli assegni di ricerca;
- Non saranno riconosciute le prestazioni dei contratti a tempo determinato ai fini del trattamento di quiescenza e previdenza;
- Sarà cancellata la norma relativa ai concorsi per associato che non ha copertura finché non viene approvata al Senato la legge di stabilità.

Ma non è tutto.  Il ministro dell’Università, secondo la norma introdotta, “provvede” al monitoraggio degli atenei e “riferisce” al ministro dell’Economia il quale interviene “con proprio decreto” per modificare gli stanziamenti in bilancio a favore dell’università.
Si tratta di una formula che subordina un ministro rispetto a un altro. Altro che autonomia e valorizzazione della Ricerca.
Noi del Pd continueremo a batterci contro questa legge sbagliata.

Commenti dei lettori: 1 commento -
Questo è il Governo delle tasse e dei tagli. Altro che le tre I, ci sono le tre T: Tasse, Tasse e Tagli.
Scritto da A Bianchi il 25/11/2010 alle 17:53
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