Ascoltare e lavorare insieme.
Stefano Tosi   tosi@tosi.it
inserito il 21/12/2010 alle 16:05

Abbiamo presentato di risultati del monitoraggio effettuato documentando, con foto e questionari, 415 stazioni (110 FNM e 305 RFI) dislocate in 12 province lombarde. Ad oggi abbiamo passato in rassegna 300 stazioni, pari al 70% del totale.
I dati raccolti sono omogenei nelle diverse province lombarde. Il 70% delle stazioni visitate sono preda di incuria e degrado. Nel 70% dei casi, all’interno della stazione, sono stati riscontrati spazi visibilmente incustoditi e non curati. Il 70% dei sottopassi è in degrado.
In più del 90% dei casi vi è una sala d’aspetto, ma nel 70% le condizioni sono a dir poco sconcertanti: oltre il 70% di queste sale è priva di riscaldamento e/o condizionatore; il 45% ha arredi obsoleti e sporchi; il 70% delle pareti è sporco e in stato di degrado; il 50% dei locali non ha luce. I wc, nel 45% dei casi, o mancano o sono inagibili.
Il 70% delle stazioni non ha la biglietteria: nel 40% dei casi manca anche un bar con rivendita biglietti; nel 30% dei casi esiste una biglietteria automatica che spesso, però, non è funzionante. Inoltre, nel 40% dei casi mancano le macchine obliteratrici, o sono fuori uso.
Nell’80% delle stazioni vi è una totale mancanza di accesso autonomo per i disabili.
Male anche per quanto riguarda il collegamento stazione-mezzo pubblico: appena il 40% delle località sono collegate al Tpl urbano e extraurbano, davvero poco se si considera il mezzo ferroviario in termini di opportunità per l’intermodalità. Inoltre, le stazioni presentano nel complesso parcheggi limitati e sottodimensionati rispetto alla domanda.
Tempi duri anche per chi raggiunge la stazione in bicicletta: la presenza di rastrelliere per la sosta è esigua: in più del 40% dei casi manca, oppure non è funzionale all’utilizzo.
Pochi comuni lombardi hanno stipulato convenzioni con Rfi: la formula del comodato d’uso favorirebbe la riqualificazione della maggior parte dei locali in disuso presenti nelle stazioni dandoli in gestione ad enti quali Comune, Provincia e associazioni di volontariato.
Si è trattato di una campagna condotta in un periodo travagliato: il bilancio 2011 presentato dalla giunta prevede tagli rilevanti al settore del trasporto ferroviario e un aumento delle tariffe che sfiora il 25%. Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato e chiedo il massimo impegno: bisogna continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica sui disagi che vivono i pendolari. Le nostre visite continueranno anche a gennaio e febbraio nelle stazioni più disagiate per mantenere viva l'attenzione.
 

Categoria: Infrastrutture
Commenti dei lettori: 2 commenti -
Tornando ai WC, controllate i bagni delle stazioni minori, se li trovate... Forse le stazioni di Luino, Varese, gallarate, Busto e Saronno per il 45% non sono agibili, ma nelle stazioni minori non li troverete nemmeno. Fate bene a fare la vostra indagine, ma i risultati sono ottenuti facendo la media delle stazioni e delle situazioni. La maggior parte dei disservizi si hanno nelle stazioni periferiche, le cui percentuali di disservizio arrivano quasi al 100%.
Scritto da Alberto il 21/12/2010 alle 18:42
Sono pendolare FS su linee diverse dai tempi della scuola superiore, (oltre 30 anni). Alcune situazioni sono migliorate, ma è peggiorato il contributo svolto (o concesso a loro) dal personale ferroviario. Se avevi un problema trovavi un ferroviere che ti ascoltava e spesso si arrabattava per aiutarti. Ora ti risponde che non può aiutarti, che è un'altra azienda, che non ha strumenti. A Busto un'enorme ex scalo merci potrebbe ospitare parcheggi auto e snodo autobus, ma "non è un problema FS".
Scritto da Cesare il 22/12/2010 alle 10:37
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