Ascoltare e lavorare insieme.
Stefano Tosi   tosi@tosi.it
inserito il 22/1/2011 alle 13:31

Sono 20 mila i lavoratori cosidetti atipici nella nostra provincia, gli uomini sono il 63%, il 48% ha un’età compresa tra i 30-49 anni. I dati, riferiti al 2009, sono stati diffusi dalla Camera di Commercio di Varese che, sul sito www.osserva-varese.it, ha aperto un osservatorio on line. Circa la metà include forme differenti di collaborazione riconducibili ai contratti di “collaborazione” (co.co.pro, collaboratori PA, collaboratori occasionali). Oltre 7mila lavoratori a progetto hanno un reddito medio annuo di circa 13mila euro, ovvero poco più di mille euro al mese lordi. Quando questi contratti interessano lavoratori con un unico committente o usciti da aziende ristrutturate possono essere considerati un effetto della crisi. Le persone che hanno perso il lavoro, infatti, sono messe nella condizione di aprire la partita iva. La fascia di età intorno ai 30 anni, invece, manifesta spesso la barriera in ingresso che devono superare molti giovani per entrare nel mondo del lavoro. I dati mostrano che l’81% era collaboratore anche l’anno precedente, perciò in molti casi il lavoro atipico non costituisce un passaggio rapido verso un posto stabile, ma mantiene una condizione di precarietà.
Per questi lavoratori e per i titolari di partita Iva serve una nuova rete di protezione sociale che comprenda ad esempio la maternità per le lavoratrici donne. Bisogna poi pensare una nuovo modo di fare formazione e un supporto per quanto riguarda la previdenza. Inoltre, per questi lavoratori, bisogna definire nuovi strumenti di politica attiva del lavoro. I prossimi mesi ci impegneranno nel lavoro di costruire un nuovo sistema di welfare e una nuova rete di sostegno ed opportunità.
 

Commenti dei lettori: 1 commento -
Non posso che condividere la necessità di intervenire per rendere più garantito e protetto questo enorme nucleo di lavoratori inquanto ritengo siano vittima di una grande ingiustizia sociale.La revisione della legge 30 è urgente e,nel frattempo,bisogna intervenire per impedirne il suo stravolgimento,che è passato e si protrae sotto gli occhi inermi di tutti.
Scritto da maria gabriella francescato il 22/1/2011 alle 16:41
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