Continuano i disagi per i pendolari. E con essi gli aumenti e i disincentivi all’utilizzo dei mezzi pubblici. Il ritardo più grave si è verificato martedì scorso: a causa di un guasto alla stazione di Castronno, in orario di punta, sono state soppresse cinque corse della linea S5 Varese-Treviglio e sulla linea diretta Varese-Milano.
Nel mese di novembre sono ben 15 le direttrici che non hanno soddisfatto l’indice minimo di affidabilità del servizio, che per Trenitalia è pari a 5,10%. Quella che ci interessa più da vicino, ovvero la direttrice 4 Milano - Gallarate – Varese, ha avuto un indice di affidabilità del 6,75%. (La peggiore è stata la direttrice 26 Alessandria - Mortara - Novara – Luino con un indice del 14,35%).
Pur in queste pessime condizioni, sono stati confermati gli aumenti e nella provincia di Varese arriverà un primo rincaro del 10% sul prezzo del biglietto ferroviario e degli autobus. Nella prossima primavera è previsto un ulteriore aumento del 10%.
Come se non bastasse, per quest’anno non sarà più possibile detrarre le spese per l'abbonamento per i mezzi pubblici. Un’agevolazione per studenti, lavoratori e pensionati, pendolari e non, che utilizzano il mezzo pubblico per la propria mobilità quotidiana.
In un contesto di questo tipo vien da dire: “i pendolari sono cornuti e mazziati”.