Ascoltare e lavorare insieme.
Stefano Tosi   tosi@tosi.it
inserito il 16/2/2011 alle 19:48

“Quando leggo sui giornali articoli di validi opinionisti che sostengono che il nostro Pil nel 2010 è cresciuto solo dell'1,1% e fanno il paragone con il Pil della Francia cresciuto dell'1,5%, vorrei ricordare che abbiamo ereditato il debito pubblico più elevato d'Europa, il terzo del mondo che ci costa 5 punti di Pil all'anno”. Berlusconi ha usato queste motivazioni per spiegare le cause della bassa crescita dell’economia italiana, dimenticando però le responsabilità di un governo che continua a battere a vuoto.
Bisogna guardare ai fatti. In Italia la crescita del Pil nel quarto trimestre ha rallentato. Nel periodo compreso tra ottobre e dicembre 2010, il Prodotto interno lordo corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,1% rispetto al trimestre precedente. Il prodotto interno lordo della Germania, invece, è cresciuto dello 0,4% e in Francia la crescita si è attestata allo 0,3%. Bene anche la Spagna, il cui Pil nel quarto trimestre è risultato in aumento dello 0,2% rispetto al trimestre precedente.
Se questi Paesi ce la fanno, perché noi dobbiamo rimanere indietro? Forse si crescerebbe di più se si affrontassero ogni giorno i temi del sostegno alle imprese, delle politiche industriali, dell’innovazione, della nostra presenza sui mercati internazionali.
Serve una politica orientata allo sviluppo, la mancanza di proposte del Governo per le imprese ed il lavoro continua a preoccupare ed è una delle cause della nostra fiacca ripresa.
 

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