Ascoltare e lavorare insieme.
Stefano Tosi   tosi@tosi.it
inserito il 15/3/2011 alle 17:54

I beni culturali e la famiglia sono due elementi che caratterizzano fortemente il nostro Paese. La dimissione di queste ore di Andrea Carandini (presidente del consiglio superiore dei beni culturali) e quella ventilata da Carlo Giovanardi (sottosegretario alla presidenza del Consiglio) dimostrano che siamo arrivati ad un momento critico, oltre al quale è impossibile andare senza far decadere le nostre possibilità di rilancio.
Le dimissioni stridono con i messaggi rassicuranti che il Governo ha lanciato.
Carandini ha motivato le sue dimissioni irrevocabili “nella constatazione dell'impossibilità del ministero di svolgere quell'opera di tutela e sviluppo del patrimonio culturale stante la progressiva e massiccia diminuzione degli stanziamenti di bilancio”. Stessa opinione quella di Giovanardi, che ha detto: “E’ chiaro che in queste condizioni non sono in grado di esercitare la mia delega per la famiglia”.
E' evidente che siamo in un periodo difficile, ma tagliare sul welfare per la famiglia, sui beni culturali, non è una strategia vincente per il Paese.
Occorre ridefinire le priorità, senza gravare su chi già a subito la crisi e senza penalizzare settori decisivi per la ripresa.
 

Categoria: Persone, Economia
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