Ieri è stato il D-day ed è entrata in funzione la carta regionale dei servizi come carta sconto benzina.
Purtroppo non è andato tutto secondo i piani e i disagi sono ricaduti su gran parte degli utenti, ben il 30% secondo alcune stime. Qualche problema era comprensibile, ma come è possibile che debbano sempre essere i cittadini a farne le spese?
Siamo in un momento economicamente difficile. L’inflazione ha fatto lievitare il prezzo della benzina fino a superare 1.50 euro al litro. È vero che bisognava mettere ordine nelle agevolazioni e negli aventi diritto, ma il servizio è più oneroso. Negli ultimi 10 anni costava 5,16 euro, una somma che andava pagata una volta sola, al momento della consegna della tessera. Ora, invece, il servizio costerà 1,50 euro all’anno, soldi che verranno addebitati automaticamente al primo rifornimento di ogni anno solare sulla carta regionale del proprietario della macchina. Ai disservizi e alle spese extra si sommano le trafile burocratiche per avere il codice pin e per collegare alla carta i nomi dei familiari. Insensato chiedere alle persone di fare due volte la coda.
Qualcuno dice che è sbagliato lamentarsi per qualche disservizio perché si tratta di un prezzo da pagare per un’agevolazione che non tutti in Italia possono vantare. Ricordo, però, che migliorare il servizio significa renderlo più semplice e accessibile. Non più macchinoso e costoso.