Ascoltare e lavorare insieme.
Stefano Tosi   tosi@tosi.it
inserito il 18/4/2011 alle 17:29

Le malattie non si sconfiggono o sopportano solo con i farmaci, ma anche con i rapporti umani. Un bellissimo messaggio quello del convegno “l’arte della cura” che si è svolto a villa Recalcati sabato scorso. Un’occasione per comunicare come il coraggio, la volontà e l’amore possono essere validi alleati contro il cancro. Colpisce come in questo facciano scuola i pazienti, anche di giovane età. Come Federico, un ragazzino di 13 anni che ha sconfitto il male come si fa con il personaggio cattivo delle favole. Lo ha affrontato di petto, facendo finta che la bandana che portava in capo a seguito della chemioterapia fosse quella di un pirata. A lui va un grande grazie. Chi ha avuto contatto con la sofferenza sa quanto sia importante una voce amica vicino. Un grande grazie va anche ai medici, ai terapisti, ai volontari e a tutti quanti hanno saputo vedere nel suo esempio un insegnamento ed ogni giorno combattono battaglie per la nostra vita. E’ bello quando le esperienze fanno scuola; quando sul campo nasce un nuovo modo di concepire la cura.

Categoria: Sanità
Commenti dei lettori: 4 commenti -
Bravo, bravissimo Stefano. Parlare di questi argomenti, tanto delicati e tanto attuali, divulgarli, portarli alla sensibilità della gente è un grande merito che non ha prezzo!
Scritto da C. Ateri il 18/4/2011 alle 18:50
"Un'occasione per comunicare come il coraggio, la volontà e l'amore possono essere validi alleati contro il cancro" e contro ogni tipo di malattia, fisica, psicologica, relazionale, morale... che porta sofferenza all'essere umano. "Chi ha avuto contatto con la sofferenza sa quanto sia importante una voce amica vicino", Familiari, medici, terapisti, volontari, amici... nel silenzio, discreti, attenti, sensibili angeli di bontà. Dovremmo diventare anche noi più altruisti...
Scritto da Rosella P. il 18/4/2011 alle 18:58
Carissimo Stefano un grazie di cuore anche da parte mia, sono il presidente del Collegio Infermieri di Varese ed ero presente,come infermiere, amico e istituzione, all'incontro che l'associazione C.A.O.S nella persona della meravigliosa Adele Patrini ha indetto sabato. Concordo con quanto ha scritto e rinforzo col dire che solo una bella squadra fatta di persone con un grande cuore, di professionisti, di umanità e solidarietà può rendere la vita dura al cancro e più serena per chi ne soffre.
Scritto da Aurelio Filippini il 19/4/2011 alle 07:27
Se permette, cortese signor @Auelio Filippini. la gente ha bisogno di conoscere esempi come il vostro e sapere che ci sono tante persone impegnate nel silenzio e nella concretezza per gli altri, in umanità e solidarietà e, se possibile, in fraternità. E cercare poi di imitarvi, di fare ciascuno qualcosa per gli altri. Grazie, a nome anche di due amici.
Scritto da C. Ateri il 20/4/2011 alle 11:26
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