Ogni cittadino deve avere diritto ad utilizzare internet in modo libero e trasparente. Stop dunque alla discrepanza tra pubblicità e realtà per quanto riguarda la velocità della connessione Internet. Via libera alle norme per favorire la concorrenza e la libertà di scelta dei consumatori. Questo il succo della direttiva Ue che, a partire dal 25 maggio, sarà in vigore nei 27 Paesi.
L’obiettivo è quello di aumentare la capacità della rete e il numero di persone che vi si connettono. Dobbiamo riuscire a mobilitare gli investimenti necessari per potenziare le infrastrutture di rete e le applicazioni che possono essere utilizzate.
L'economia di internet in Italia vale circa 32miliardi di euro, circa il 2% del pil. Il 55% deriva dal consumo di prodotti e servizi legati al turismo. Ben 11 miliardi di investimenti degli operatori di network e telefonia; 7 miliardi di spesa da parte dei servizi pubblici. La restante parte, che equivale a circa il 35%, da acquisti per computer, smartphone ed abbonamenti telefonici.
Una direttiva europea è fondamentale per far si che tutti gli Stati migliorino la performance dei collegamenti. Dobbiamo inoltre considerare che la direttiva dell’Unione Europea arriva nel bel mezzo del dibattito sulla “neutralità” o “network neutrality”. Espressioni che fanno riferimento ad un principio di uso applicato alle reti a banda larga. Le parole neutralità e neutro infatti, indicano l’interazione tra i fornitori di accesso ad internet affinché gli utenti possano avere controllo su cosa possono vedere, a quale velocità di trasmissione, e quali applicazioni intendono usare. Trasparenza delle informazioni e possibilità di scegliere vanno di pari passo per un sistema moderno ed accessibile.