Ascoltare e lavorare insieme.
Stefano Tosi   tosi@tosi.it
inserito il 25/7/2011 alle 21:39

Del debito Usa si discute da mesi in maniera approfondita, anche con opinioni molto diverse tra il presidente Obama e i parlamentari.
La Camera (a maggioranza repubblicana) e il Senato (a maggioranza democratica) procedono su linee diverse e non arriva un’intesa bipartisan, neppure dopo la riapertura dei mercati in Asia.
Non si ancora trovato negli USA un accordo che equilibri la riduzione del debito con l'aumento delle imposte sui redditi più alti e la riduzione della spesa.
Inoltre i repubblicani non intendono concedere ad Obama il ruolo di mediatore ad un anno dalle elezioni.
In Italia invece, dove abbiamo una conflittualità politica molto elevata, in pochissimi giorni é stata definita e votata la finanziaria con posizioni molto diversificate e con il nostro voto contrario. Si tratta di una stranezza, a pensarci. Meno nebulosi sono gli effetti: noi rimaniamo con l’acqua alla gola e sull’Italia si ripercuote anche la crisi del debito americano. Basta pensare a come stanno traballando i mercati finanziari, con titoli bancari in forte ribasso. La piazza di Milano, a cui va il titolo di maglia nera, chiude con il -2,49%.
Certo è che anche noi italiani abbiamo bisogno che la diatriba americana si risolva.
La speculazione finanziaria si sposta da una parte del mondo all’altra e sta influenzando pesantemente la vita pubblica e sociale dei vari Paesi.
Così le elezioni presidenziali americane condizionano anche noi.
 

Categoria: Persone, Economia
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