Ascoltare e lavorare insieme.
Stefano Tosi   tosi@tosi.it
inserito il 29/7/2011 alle 18:36

La lunga lista delle cose che non vanno in Italia fa pensare che siamo proprio in alto mare. I giornali di questi giorni sembrano un bollettino di guerra. Prima di tutto i titoli di stato, con costi record per il tesoro. Tra sbandate, rialzi sulle aste, discese di Piazza Affari, sembra di stare su una nave in una giornata di tempesta. A complicare il panorama burrascoso ci si mettono gli stipendi: sono cresciuti dell'1,8% mantenendosi però sotto l'inflazione che, a causa degli sbalzi nelle materie prime e della crisi internazionale, ha visto l'indice dei prezzi aumentare del 2,7%. Continuando la metafora con il mare, si può dire che le onde più grosse sono causate dalla crisi degli Usa, ancora lontana dall'essere risolta perché non è ancora stata votata la legge per innalzare il tetto legale sul debito. E poi c'è il nostro debito pubblico, che nel mese di aprile ha toccato il record di 1890,6 miliardi di euro.
A fare il tentativo di buttare l'ancora, nella speranza di non affondare, i sindacati e le associazioni imprenditoriali hanno fatto appello alla responsabilità comune. “Per evitare che la situazione italiana divenga insostenibile occorre ricreare immediatamente nel nostro Paese condizioni per ripristinare la normalità sui mercati finanziari, con un immediato recupero di credibilità nei confronti degli investitori. Serve un progetto di crescita in grado di assicurare la sostenibilità del debito e la creazione di nuova occupazione".
Proprio quello che necessita da un sacco di tempo. Non perdiamone altro.
 

Commenti dei lettori: 2 commenti -
Caro Tosi, si è dimenticato di segnalare, fra le cause infauste che hanno caratterizzato questi tempi, che il PD, unica e ultima speranza contro un modo deprecabile di fare politica, ha perso la sua credibilità perchè è emerso (Penati & c.) che il suo modo di fare politica non è poi tanto diverso da quello dell'opposta fazione. a.p.
Scritto da a.p. il 29/7/2011 alle 20:52
Prima di tutto bisogna aspettare che si accertino i fatti con la indagini della magistratura verso la quale abbiamo fiducia a differenza del centrodestra. In secondo luogo il Pd è l'unico partito, e ne siamo orgogliosi, ad avere procedure democratiche di partecipazione per le elezioni dei dirigenti. Non siamo un partito proprietà di una persona. Alcuni fatti controversi non fanno venire meno questa realtà, di cui i militanti del Pd è giusto siano fieri.
Scritto da Stefano Tosi il 2/8/2011 alle 11:01
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