Ascoltare e lavorare insieme.
Stefano Tosi   tosi@tosi.it
inserito il 19/10/2011 alle 16:25

Si sta parlando molto in queste ore delle elezioni regionali in Molise.
Invece di sfrugugliare i risultati elettorali è meglio cogliere l'occasione per una riflessione sul sistema istituzionale di una piccola regione.
Il Molise ha meno di 330 mila elettori.
E' evidente la dimensione ridottissima della regione Molise, basta confrontarla con la Provincia di Varese che ha circa 850000 abitanti. Un confronto che esemplifica uno stato di confusione amministrativa evidente.
In un periodo di tagli, in cui si dice di voler ridurre i costi della politica, il Molise elegge 30 consiglieri, 17 nel collegio provinciale di Campobasso e 7 in quello di Isernia (gli altri 6 sono un premio per la coalizione vincente). Oltre alla regione ovviamente ci sono anche le due province con rispettivi consigli e giunte.
Non sono un po’ troppe cariche per una regione che ha un terzo degli abitanti di Varese?
Il Molise avrebbe ben poche risorse da sprecare: deve colmare un buco di 700 milioni di euro nei conti pubblici della sanità, si trova a fare i conti con la cancellazione di quasi un terzo delle corse dei bus che collegavano i piccoli centri della regione, deve fronteggiare tagli drastici al settore dell’assistenza domiciliare e della manutenzione delle strade.
Al di là dell’esito del voto, che ha visto la conferma del presidente uscente per un pugno di voti, che senso ha mettere in piedi una tale macchina governativa regionale? Il sistema di potere che ne esce e' davvero fuori misura.

 

Categoria: Idee e proposte
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