Ascoltare e lavorare insieme.
Stefano Tosi   tosi@tosi.it
inserito il 27/10/2011 alle 21:15

Vi ricordate quando, nel post del 13 ottobre, vi parlavo della maxi modifica della legge sul territorio e dei tempi di discussione strettissimi per formalizzare le proposte? In sintesi: si trattava di declinare a livello lombardo la legge nazionale contenuta nel cosiddetto “decreto sviluppo e piano casa”.
Purtroppo gli aggiornamenti che ho da darvi sul tema sono tutt’altro che incoraggianti. Anzi, non esito a definire l’immobilismo della giunta uno scandalo.
Ma andiamo per gradi. Oggi in Regione si è riunita la commissione. Erano presenti per l'audizione anche Anci, Ance e Legambiente. La giunta regionale non è stata in grado di presentare la proposta di legge e ha dato il primo stop alla proposta normativa. Questo è successo, perché, evidentemente vi sono delle divisioni. Il rischio è che dal 10 novembre in Lombardia valga il cosiddetto “decreto sviluppo" nazionale. In assenza di una legge, infatti, la Lombardia sarebbe commissionata dal decreto nazionale. Cosa che è uno scandalo. Si tratta di definire elementi importanti, come i premi volumetrici riguardanti le sostituzioni edilizie e quelli per il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici. Gli strumenti per il recupero delle aree industriali dismesse. La revisione della normativa riguardante i sottotetti, la costruzione dei parcheggi interrati, la sostituzione delle coperture in cemento amianto, le deroghe per la costruzione di ascensori esterni. Si deve ridefinire anche il silenzio assenso riguardante il permesso di costruire. La Regione dovrebbe voler gestire e governare il territorio con una normativa adeguata. E invece?
 

 

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