Ascoltare e lavorare insieme.
Stefano Tosi   tosi@tosi.it
inserito il 2/2/2012 alle 18:55

Si sta discutendo molto sulla dichiarazione di Monti sulla monotonia della vita lavorativa di chi ha un posto fisso.
In questo momento, con la difficile condizione occupazionale che dobbiamo fronteggiare, meno dichiarazioni che portano a fraintendimenti si fanno meglio è.
Per quanto riguarda i giovani, tutti ci ricordiamo le recenti dichiarazioni sui bamboccioni e gli sfigati. Valutazioni di scarso spessore, che di certo non arricchiscono il dibattito e non portano alla ricerca di soluzioni.
A parlare in modo concreto sono i dati. Quello sull'occupazione è drammatico (sotto i 24 anni, un giovane su tre è senza lavoro). Così come è spaventoso il numero di italiani che preferisce lavorare all'estero piuttosto che stare qui, dove le possibilità di carriera sono più rare e meno remunerative.
Nel nostro Paese i laureati spesso vengono inseriti nell'attività lavorativa al di sotto della loro qualifica, i diplomati soffrono in maniera simile un ingresso precario. Tutti seguono un percorso non adeguato, che rende difficile costruire una famiglia.
Proprio per questi motivi meno dichiarazioni vengono fatte, più si possono dare risposte.
La realtà è dura prima di essere noiosa.
 

Categoria: Persone, Economia
Commenti dei lettori: 3 commenti -
Monti aveva incominciato bene,tutto sommato mi aveva fatto ben sperare!L'ultima dichiarazione è stata ,però,una vera caduta di stile!!Come puoi parlare di noia di un posto fisso,a chi il posto non ce l'ha??Vuoi che a stare con i politici,incominci anche lui a farneticare?Ne abbiamo sentite tante di frasi sconnesse ,pronunciate da chi ci dovrebbe rappresentare e Monti si è subito adeguato.In un momento di forte disoccupazione,simili frasi sono pericolose.
Scritto da caduta di stile il 2/2/2012 alle 19:29
Sulla vicenda dei 13 milioni di euro - ovvero 26 miliardi di lire - scomparsi, avrei voluto esercitarmi con un commento tra ironia e sarcasmo, ma sono stato travolto dal disgusto. Perchè se è vero che da tempo ho perduto la fiducia e la speranza nel riscatto della sinistra e del centrosinistra italiani, mi illudevo che permanesse un residuo di intelligente buon gusto. Invece, affermare che 13 milioni di euro possano scomparire senza che i dirigenti se ne accorgano è un insulto che offende in primo luogo l'eleganza dell'argomentazione e che rivela il disprezzo di casta per l'opinione pubblica. Se fosse vero e possibile che uno solo poteva sottrarre 13 milioni, ed è una evidente menzogna, i dirigenti avrebbero dimostrato di essere inadatti al ruolo e indegni di aspirare ad un qualsiasi ruolo di governo, non dico del Paese, ma di una banale bocciofila. Ho ascoltato con vergogna l'autodifesa di Rutelli e poi l'attacco di Parisi (la voce di Prodi) che rovesciava la tesi dell'ignoranza. Ma nessuno s'è mosso politicamente ed è stato necessario l'intervento della magistratura. Dalla vicenda si leva un lezzo di decomposizione, un sentore di morte civile che investe il Partito Democratico, sempre in ritardo nell'analisi, nella denuncia, nella iniziativa politica.
Scritto da ulderico monti il 3/2/2012 alle 08:17
Condivido pienamente (tuttavia sul posto fisso penso che il Presidente intendesse un'altra cosa). Condivido anche il coro dei commenti (ironici, inquieti, disperati) sopratutto dei giovani in cerca di lavoro e di quelli che hanno paura di perderlo. Ma c'è una battuta, ancora più infelice ed inquietante che ha detto il Prof. Monti: "L'art. 18 impedisce che si facciano investimenti in Italia". Non ho spazio per dire la mia e tantomeno per fare l'elenco delle cose che fan si che in Italia non si i.
Scritto da remo rudello il 4/2/2012 alle 18:16
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