Ascoltare e lavorare insieme.
Stefano Tosi   tosi@tosi.it
inserito il 10/2/2012 alle 17:01

La visita di Monti a Obama si presta a molte letture che io reputo positive.
Rappresenta, per prima cosa, la ripresa di autorevolezza del nostro Paese. Ne sentivamo la mancanza dopo tutte le gaffe per cui eravamo diventati famosi a livello internazionale.
Nello stesso tempo Monti ha voluto mandare all’Europa un messaggio chiaro. Ha precisato che l’Italia è pronta a mettere a disposizione risorse per la crescita e che guarda in modo solido allo sviluppo, ma che ha bisogno di uno slancio maggiore da parte dell’Europa e ulteriori investimenti.
E’ innegabile: se l’Italia si può presentare adesso con questo ruolo è grazie all’intervento finanziario di risanamento dei conti.
Mi è piaciuto che Monti abbia ribadito agli interlocutori Usa che il suo governo tecnico ha un orizzonte temporale limitato, ma che si propone di portare soluzioni di lungo periodo nel Paese.
Questo significa mettere le basi per sviluppare tanti settori, creando stabilità e condizioni strutturali durature. Un vero punto di rottura con il passato, che consente di guardare al futuro con più ottimismo. Anche per il lavoro e per l’occupazione.
 

Categoria: Persone, Economia
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