Ascoltare e lavorare insieme.
Stefano Tosi   tosi@tosi.it
inserito il 2/3/2012 alle 20:24

Riprende in Regione il confronto sul trasporto pubblico lombardo. Questa volta l’argomento riguarda i bacini, ovvero le aree su cui organizzare il trasporto pubblico in modo da renderlo più funzionale alle esigenze dei pendolari che si muovono con bus cittadini, pullman extraurbani e treni.
Il gruppo regionale del Pd sta spingendo per istituire tre grandi bacini, cosa che permetterebbe di programmare meglio i flussi di mobilità. In questo modo i pendolari potrebbero risparmiare denaro e tempo acquistando biglietti d’area validi per tutti i mezzi, ferrovie comprese. Tale sinergia, inoltre, porterebbe a tagliare 45 milioni di euro di costi.
Di diverso parere invece la giunta regionale che propone di creare ben sette bacini con sette diverse autorità alle quali spetterebbe il compito di organizzare gli appalti tra 22 soggetti, con un risparmio di 30 milioni di euro rispetto ai costi attuali. Ma in questo modo la regione sarebbe frammentata come un puzzle, cosa che a nostro modo di vedere complicherebbe la gestione del trasporto, ripercuotendosi sui pendolari costretti a prendere coincidenze e a spostarsi lungo i tradizionali nodi di smistamento del traffico.
Secondo noi la proposta di articolare i trasporti seguendo i confini tradizionali delle province non risolve alcun problema. E’ la creazione di macro aree che permetterebbe di programmare meglio ogni operazione (siano gare d’appalto o interventi di altro tipo), articolandole sulle richieste di mobilità del territorio. Rafforzando il servizio nei punti dove c’è maggior richiesta.
 

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