Ascoltare e lavorare insieme.
Stefano Tosi   tosi@tosi.it
inserito il 29/8/2012 alle 15:49

Su quasi 400 provvedimenti attuativi, in questi mesi, ne sono stati adottati solo 40. Un problema, quello dell’incapacità di dare seguito alle leggi, tutto italiano. Ne ha parlato anche Mario Monti in un’intervista al Sole24ore: <Noi italiani, a tutti i livelli, siamo, e siamo considerati, bravi nel proporre, spesso nel decidere, ma piuttosto deboli nel follow-up, nel dare seguito realizzativo alle decisioni. Le leggi troppo spesso si perdono di vista. E questo vale anche per i governi. Noi che abbiamo un tempo breve dobbiamo dare grande attenzione a questo>.
Uno dei mali italiani, quindi, è la difficoltà a implementare le riforme. Le leggi vengono proposte, scritte, ideate, discusse, favorite o combattute. Ma non segue un controllo per vedere se vengono attuate davvero, non si verificano i risultati e le cose procedono a rilento. Qualche esempio? Il decreto Salva Italia è stato implementato al 30%, la Spending Review all’1,9%. La semplificazione al 4,7%.
In Regione, nella scorsa legislatura, abbiamo delegiferato e semplificato. Un processo che adesso è stato bloccato.
Se siamo affetti da tale “sindrome del bradipo” è anche per il modo in cui le riforme vengono trattate dagli organi di informazione: si riserva molto spazio alle proposte di legge e molto meno per verificare se e come vengono tradotte nella pratica. Dire di fare non basta, bisogna pretendere che il fare divenga realtà e poi ..... si giudichi.
 

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