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inserito il 21/3/2008 alle 13:00

Sono giorni febbrili di campagna elettorale, ma tra un dibattito e l’altro Roberto Maroni, presidente uscente dei deputati della Lega Nord, trova il tempo per tirare le fila e analizzare la situazione dalla sua Varese. Il giudizio sulle elezioni che incombono è netto: «La campagna elettorale l’ha iniziata più di un mese fa Walter Veltroni – spiega –, ora si entra nel vivo. I toni sono isoliti, si susseguono polemiche, battute, argomenti di colore che fanno effetto sui media ma sono marginali nel complesso. Le questioni vere sul piatto sono ben altre: lavoro, sicurezza, tasse e infrastrutture. Vado spesso a dibattiti e ascolto la gente: è questo che interessa. Noto che però rispetto alle scorse elezioni il clima è più disteso, c’è maggior confronto e dialogo e meno insulti, probabilmente grazie alla semplificazione degli schieramenti che vedono due parti contrapposte, mentre gli altri contano poco».

Sulla campagna elettorale pesa la querelle Alitalia-AirFrance con al centro il futuro di Malpensa. La Lega Nord è in prima fila nella difesa dello scalo e la posizione di Maroni è senza sconti: «La proposta di AirFrance-Klm è umiliante nei contenuti e nei toni. Hanno chiesto addirittura una legge per far sì che Sea rinunci alla vertenza avanzata contro Alitalia, non fidandosi nemmeno di un decreto legge: un atto coloniale, basterebbe questo perché il Governo torni indietro e lasci perdere – attacca Maroni -. La proposta è inaccettabile anche nei contenuti, Malpensa ne esce penalizzata oltre ogni previsione. AirFrance chiede di tenere i diritti di volo, di non rinegoziare i patti bilaterali e preannuncia che pretenderà altre rotte in esclusiva che porterà a Fiumicino, chiudendo ulteriormente il mercato. Lo scalo varesino sarà distrutto. Il Governo oltretutto ha due anime, Bianchi sta con noi e ha detto che è pronto ad una revisione degli accordi bilaterali che permetteranno ad altri vettori che già ne hanno fatto richiesta di entrare nel mercato di Malpensa, lo stesso Di Pietro ha detto sì alla moratoria». Di alternative credibili sul piano industriale all’orizzonte però, nonostante la boutade di Berlusconi, non se ne vedono: «Alternative non ne vedo al momento – commenta Maroni -, se le disponibilità ci fossero sarebbe auspicabile uscissero allo scoperto in fretta. Piuttosto di accettare il piano AirFrance però sarebbe meglio aprire la procedura di commissariamento sull’esempio di Parmalat o di VolareWeb: il decreto Marzano è stata calibrato ad hoc per evitare il fallimento e non perdere posti di lavoro e ha dato risultati positivi».

Infine, un passaggio sulle elezioni che porteranno nuovamente alle urne i cittadini della provincia di Varese. La Lega Nord corre con il Popolo delle Libertà e l’Udc con candidato presidente Dario Galli: «Spero in un buon risultato e mi auguro soprattutto che la gente vada a votare senza farsi condizionare negativamente dal fatto che si torna alle urne dopo meno di un anno – spiega il fresco cinquantatreenne Maroni -: è successo, ma gli elettori devono comprendere che non c’è disinteresse da parte nostra, anzi. Mi fa piacere che ci sia l’Udc, anche se deve essere chiaro che non si devono ripetere le tensioni e gli scontri che hanno bloccato i lavori in Comune e hanno provocato la rottura a livello nazionale. Parte una fase nuova nella vita politica italiana, sull’esempio della Germania: a livello territoriale non si deciderà più il candidato in base a chi prende più voti, ma in base a chi ha il maggior legame con la gente. Vale a dire la Lega Nord, sempre più protagonista e importante per il buon governo e la democrazia del Paese».  

Commenti dei lettori: 1 commento -
LA QUESTIONE VERA E' LA GOVERNABILITA'. SOLO CON QUESTA PREMESSA SI POTRANNO AFFRONTARE GLI ENORMI PROBLEMI DEL PAESE. NON MI SEMBRA CHE SI VADA IN QUESTA DIREZIONE .IL CAVALIERE CHE GIA' HA PERSO LO SMALTO DI QUALCHE ANNO FA,DOVRA' MEDIARE TUTTI I GIORNI CON AN E LEGA A SCAPITO DELLE DECISIONI URGENTI DA PRENDERE PER METTERE MANO AL CAMBIAMENTO DEL PAESE. IL RISCHIO E' UN'ALTRO FALLIMENTO COME E SUCCESSO PER GLI STESSI MOTIVI AL GOVERNO PRODI. NON PUO' ESISTERE UN GOVERNO CON 3 TESTE PENSANTI
Scritto da IELMINI MARCO il 23/3/2008 alle 09:04
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