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inserito il 1/4/2008 alle 15:46

Finalmente i fatti della vita di ogni giorno dettano parte dell’agenda politica. E così lunedì 31 marzo Veltroni, a Viterbo, ha aperto il suo comizio parlando delle morti del lavoro. Per sconfiggere questo dramma civile "bisogna mettere in campo tutte le risorse e le energie. Ogni anno ci sono più di 1.400 morti: le persone devono poter tornare la sera a casa dal lavoro come sono uscite la mattina. E'un dramma che colpisce le famiglie italiane e soprattutto l’Italia e non deve più succedere. Ci troviamo di fronte ad un fenomeno drammatico –conclude Veltroni - che, nonostante gli sforzi compiuti, continua a provocare lutti. E’ necessario fare della sicurezza sul lavoro non solo una priorità dell’agenda politica ma anche una vera e propria questione di interesse civile”.
Sui programmi elettorali e nelle parole dei vari leader politici, ad eccezione del Pd e della Sinistra arcobaleno, si trova poco, pochissimo spazio a questa tematica. Un’urgenza reale che ci colloca in cima a una classifica amara e terribile a livello mondiale. Oltre un milione di infortuni gravi e 1.400 morti sul lavoro non possono passare in silenzio e la campagna elettorale deve essere un momento in cui il confronto diventa forte.
 

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