È un problema che si ripete da anni: il problema della rappresentanza per l'Alto Varesotto, e in particolare del Luinese, in parlamento. La frustrazione tra i cittadini di Luino e dintorni è palpabile da molto tempo dopo la serie di candidature paracadutate che culminarono con l'elezione di Giuseppe Cossiga nel 2001. Quest'area della provincia merita maggiore attenzione, rispetto a quella riservatagli negli ultimi anni. I problemi di cui soffre sono diversi da quelli di Varese e del sud della provincia. L'economia del territorio è dipendente ancora oggi dalla Svizzera sia dal punto di vista dei posti di lavoro, sia dal punto di vista del commercio.
La perdita del suo ruolo internazionale con la stazione ferroviaria ridotta ad un punto di passaggio delle merci, la desertificazione industriale e i pochi investimenti nel settore turistico la lasciano agli ultimi posti della classifica dello sviluppo in provincia di Varese anche se in quest'ultimo settore qualche iniziativa privata sta venendo fuori. A tutto questo si attende una risposta dai candidati varesini dei vari schieramenti alla Camera e al Senato. L'ultimo senatore legato al territorio, Piero Pellicini, non si è ricandidato e il territorio rischia di perdere quel poco di rappresentatività che le liste bloccate del Porcellum gli avevano dato.
Lo sviluppo turistico e commerciale della zona è ancora tutto da sfruttare ma serve una spinta importante da chi ci rappresenta, serve un'attenzione particolare a tutta la questione delle infrastrutture magari rilanciando la via d'acqua che è il lago Maggiore, serve una legislazione che sappia far decollare le aree potenzialmente turistiche ma che non riescono a decollare senza incentivi. Solo così si potrà salvare uno scrigno di naturale bellezza dall'oblio del frontalierato come unico sbocco per un'esistenza altrimenti simile a quella di tante zone del sud-Italia.
(o.m.)
