Idee e uomini non sono in vendita. Liberi e forti
Graziano Maffioli
inserito il 21/3/2008 alle 14:20

Non credo ai progetti industriali che nascono in meno di 24 ore soprattutto quando riguardano questioni disperate come quella di Alitalia. Temo che tutto ciò sia solo una boutade elettorale e che la fantomatica cordata di Berlusconi si dissolva il 14 aprile appena chiuse le urne. D’altra parte il problema Alitalia esisteva già ai tempi del governo Berlusconi e lui, come ha fatto finora la sinistra, si è limitato a rimandare tutto.

Nell’improvviso cambiamento di idee dimostrato da Berlusconi temo che si nasconda, come ha giustamente detto ieri Pierferdinando Casini, il primo diktat della Lega. Il primo dei tanti dazi che il Cavaliere dovrà pagare al partito di Bossi che si rivelerà determinante qualora si riuscisse a formare un ipotetico governo del Pdl.
Non è un caso che la prospettiva di una cordata di industriali, Berlusconi l’abbia tirata fuori all’uscita della festa di compleanno di Bobo Maroni, festeggiato da politici e personalità dello spettacolo in una brasserie nel centro della tanto odiata “Roma ladrona”.
 
Troppa demagogia, troppo populismo e troppe facili soluzioni vengono prospettate quotidianamente dai leader di tutti gli schieramenti. Alitalia e Malpensa sono diventate uno strumento della campagna elettorale. Occorre invece essere seri e farsi una serie di domande come quelle che pone sulla Prealpina di oggi Gioacchino Garofoli, economista dell’Università dell’Insubria. Il Professore si chiede e chiede: Dove sono gli imprenditori e le banche (ieri l’AD di banca Intesa-San Paolo, Corrado Passera, ha escluso un intervento su Alitalia)? Perché finora non si è fatto avanti nessuno? Perché la compagnia di bandiera non l’ha comprata Berlusconi stesso che tanto non bada certo ai conflitti d’interesse? E ancora, chi paga per i posti di lavoro e il risanamento? Chi paga per la moratoria e per l’hub di Malpensa?
 
Non bisogna inoltre scordare che la colpa dell’attuale situazione di Alitalia è di molti di quegli stessi personaggi che ora sparano sentenze e sembrano sapere tutto. Ma cosa pretendono, che i francesi si accollino le perdite e gli errori accumulati da chi fino ad oggi ha avuto nelle mani il destino di Alitalia?
 
Ripeto: il cittadino ha bisogno di responsabilità, serietà e verità, sempre e ancora di più in campagna elettorale.
Commenti dei lettori: 2 commenti -
Non posso che condividere quanto riportato nell'articolo. Le falsità delle parole della nostra classe politica sono quotidianamente lette dagli elettori che qualcuno vorrebbe gregge belante ma sempre più invece giudice pensante e acuto osservatore. Da anni stiamo alla finestra e quel che vediamo passare e sentiamo dire sono unicamente falsità.
Scritto da pasto49 il 21/3/2008 alle 15:21
Maffioli ha perfettamente ragione, su Alitalia è tempo e ora uscire dalla demogogia e di ragionare con lucidità. Come mi sembra stiano facendo i Sindacati, come non mi pare stia invece facendo buona parte della classe politica, che tende e buttare tutto nel tritacarne delle elezioni, in un innaturale coacervo in cui teorici fautori del libero mercato e dello statalismo si ritrovano uniti a richiedere ancora soldi pubblici. Che strazio !
Scritto da Pietro Ferracini il 21/3/2008 alle 15:29
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