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inserito il 19/5/2008 alle 11:49


Parlare del rapporto tra religione e politica, significa in fondo parlare delle origini del potere: il punto di partenza da cui affrontare ogni discussione sui problemi di ieri e di domani. Così l'incontro di sabato 17 ad Amor di Politica, che ha avuto per protagonista Monsignor Franco Buzzi, è stato indubbiamente d'alto livello.
 
Riferendosi all'origine del potere dei principati, e citando le interpretazioni che ne davano le diverse scuole teologiche, l'ospite ha provato a spiegare ad un pubblico eterogeneo le radici dell'arte politica: «La società umana è per sua natura politica, quindi il fatto che esista un potere politico non è una nostra scelta, ma è inscritto nella natura umana».
 
Ovviamente una visione cristiana rifugge ogni forma di determinismo, quindi il prefetto della Biblioteca Ambrosiana precisa: «L'esercizio della volontà umana ovviamente c'è, ed ha lo scopo fondamentale di scegliere una determinata forma di governo». Una forma che, come scopre la teologia, non è mai infinita, anche quando si parla di potere assoluto o tirannia: la forma delle cose umane richiede sempre un'origine del potere, qualcosa che lo giustifichi.
 
Questi discorsi, hanno permesso al pubblico di usare il passato come categoria di lettura dell'oggi. Così dopo una prima parte costituita da una vera e propria lezione magistrale, Buzzi ha risposto alle domande del pubblico, comprese quelle espresse dai lettori del blog di VaresePolitica.
 
Per questo, quando il pubblico si chiede da cosa dipenda l'attuale crisi del potere politico, con rammarico Buzzi nota che «Viviamo in una realta culturale postmoderna, dove ciò che domina è la soggettività della realtà. In questo modo si sfocia nell'annullare ogni cosa comune. In una cultura deteriorata è davvero difficile costruire un sistema politico, senza arbitrarietà». Così, forse paradossalmente, oggi è la Chiesa a dover guidare il popolo verso la razionalità del potere politico, verso la definizione di un sistema comune che riesca a giustificare il potere.
 
Tutto perché «Forse Machiavelli, nella divisione tra etica e politica, ha fatto fin troppa scuola. Si arriva persino a celebrare delle false virtù per chi governa. Cosi oggi la Prudenza è solo capacita di rimanere sempre al potere, a qualunque condizione. Nel momento in cui si scinde la politica dall'etica, si perdono le sue finalità».
 
Per concludere la serata, come nel suo stile, Buzzi ha usato termini filosofici per affrontare temi vivi nell'attualità mondiale: «Mi ritengo strenuo difensore della legge naturale, altrimenti i diritti diventeranno un esercizio di arbitrarietà: questo porterebbe ad una discriminazione tra razze, persone e nel tempo».
 
Il prossimo appuntamento di Amor di Politica sarà l'ultimo, e chiuderà con un ospite che ricopre un ruolo fondamentale per la vita politica del nostro paese oggi: parliamo di Umberto Bossi. L'appuntamento è fissato al Teatrino Santuccio di via Sacco, venerdì 23 maggio alle 21.  

Categoria: Persone
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