inserito il 22/9/2009 alle 10:28
Sembrerà incredibile, ma a scrivere l’articolo apparso il 18 di Settembre sul Financial Times non è il leader di una organizzazione per la cooperazione internazionale, un esponente dei no global o un famigerato esponente della sinistra altermondialista che agita i sonni del povero Brunetta, ma il ministro degli esteri della Repubblica di Francia, Bernard Kouchner. Un membro cioè del governo moderato e liberista di Sarkozy, preoccupato della mancanza di regole del mondo finanziario, che ha bruciato immense risorse in questi anni e provocato la crisi più grave del dopoguerra. Kouchner, a nome del presidente francese, afferma che oggi più che mai è importante che la comunità internazionale approvi la Tobin Tax. Una tassa sulle transazioni finanziarie internazionali che consentono ingenti guadagni agli speculatori e che dovrebbe scoraggiare lo spostamento di valuta a danno dell’economia reale, creando contemporaneamente un fondo a favore delle politiche per lo sradicamento della povertà.. Una vecchia proposta della società civile organizzata che si è affermata nei Forum Sociali Mondiali e che è stata sempre contrastata dai governi europei e irrisa dagli economisti conservatori. Il nostro Tremonti ha più volte sostenuto la “stupidità” di una tassa sulle transazioni e sui biglietti aerei internazionali, proprio quando varava invece il rientro senza pegno dei capitali esportati all’estero dagli evasori. Nell’articolo citato il ministro francese non si limita a dichiarare la propria convinta adesione alla proposta della Tobin Tax, ma espone un vero e proprio piano finanziario in cui si rende noto quanto produrrebbe la tassa e soprattutto quali altre nazioni abbiano mostrato interesse in questa direzione. In particolare anticipa le Categoria: Economia
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