Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 23/5/2012 alle 12:46

Il terremoto nei 25 Comuni lombardi al voto

Basta dare un’occhiata al grafico per capire cosa è successo nella Regione da oltre quindici anni dominata, più che governata, dal centrodestra, con un consenso in calo, ma ancora diffuso fino ad ieri. Dopo la Milano di Pisapia, si può ancor più realisticamente sperare in una Lombardia che cambia, vista la profondità della crisi dell’alleanza Formigoni-Bossi e la proposta alternativa e di lunga lena con cui le amministrazioni municipali in continuo abbandono dello schieramento conservatore potranno incalzare un centro senza prospettiva. Ora l’opposizione in Regione deve contare e osare su un sostegno sempre più vasto.

Vorrei mettere in fila qualche considerazione:

1) Governare dal basso e con modelli partecipativi significa dare autonomia e protagonismo ai territori, per poi coordinarli in un programma ed un piano coerente che riguarda la Regione intera. Oggi è più possibile di ieri.

2) Tutte le amministrazioni vincitrici, che ho potuto verificare nei loro programmi in campagna elettorale, hanno messo al centro i beni comuni, un modello energetico a minore consumo, fondato sulle rinnovabili e sul decentramento, una riorganizzazione della mobilità ed un rapporto tra questi indirizzi e la creazione di lavoro. Ora vanno mantenute le promesse.

3) Non è la rincorsa al centro per coalizioni sulla carta, che ha dato vita ad un cambiamento profondo, ma la creazione su programmi alternativi di una stabile alleanza, fondata sulla “foto di Vasto” allargata a tutta la sinistra e in relazione con i movimenti. Questa è la prospettiva per il cambio in Regione.

4) Formigoni non è solo travolto dagli scandali, ma se ne deve andare perché la sua politica non ha più il consenso su cui aveva retto la sua ricandidatura, al limite dell’accanimento. Nessuna disponibilità a trucchi di riedizione di alleanze sottobanco e visibile radicalità nei messaggi di fine corsa. Niente, per capirci, sponde a Montezemolo-CL.

5) La crisi è l’occasione per dimostrare che una Lombardia che crea lavoro buono per i giovani, che assicura un welfare pubblico, che non consuma territorio, che manifestamente ricostruisce solidarietà, ripropone “la questione settentrionale” in chiave di risorsa per il Paese e non come distacco rancoroso dalle sorti dei più deboli. Anche il partito del Nord è giunto alla fine.

Commenti dei lettori: 2 commenti -
Non dobbiamo dare troppo peso a queste elezioni. Siamo in una fase di transizione e tutto può cambiare in poco tempo. Condivido invece l'indicazione di essere chiari nei messaggi politici da inviare agli elettori, che nella crisi vogliono roba che si mangia, non pensieri in libertà e nemmeno preoccupazioni di casta.
Scritto da Adriano il 23/5/2012 alle 14:24
La foto di Vasto non porta bene, perchè sembra che ancora una volta si parta dai partiti e dai loro leader. Preferirei la foto di Pisapia attorniato dai sostenitori entusiati di un cambiamento forte, ma senza divisioni nè capibastone
Scritto da Fulvio Gianni il 23/5/2012 alle 16:42
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