Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 1/10/2011 alle 13:00

In rete da una settimana è diventata un cult la gaffe della Gelmini sul «tunnel tra il Cern e il Gran Sasso». Si è scatenata l'ironia più feroce, perché lo svarione è da primato. Pochi però hanno osservato un aspetto non meno inquietante dell’ignoranza della responsabile della ricerca scientifica nazionale. Nel congratularsi con l’equipe che ha “sparato” i neutrini, l’ineffabile Maristella ha aggiunto nel comunicato ufficiale diramato dal ministero: “Il superamento della velocità della luce è una vittoria epocale per la ricerca scientifica di tutto il mondo”. Sembrerebbe che fosse in corso una battaglia tra oscurantisti einsteiniani e impavidi e temerari esploratori dediti al sorpasso della velocità della luce, considerata fino a ieri dai sempliciotti il limite insuperabile nell’universo.

Vale allora la pena di considerare che tutte le formidabili strumentazioni costruite tra Ginevra e L’Aquila utilizzate in un esperimento effettivamente sensazionale, sono state progettate usando la stessa costante c, per la velocità della luce misurata nel vuoto, che Einstein aveva introdotto proprio per confermare anche nella sua nuova teoria i principi della conservazione dell’energia e della materia. Vale la pena quindi di essere un po’ prudenti nel convalidare un risultato interessantissimo, ma contradditorio fin qui rispetto a migliaia di conferme in senso opposto.  

Vale ancora la pena di approfondire le questioni per riscoprire che Einstein, per spiegare la teoria della relatività, ipotizza innanzitutto una velocità massima insuperabile nell’universo, e che, se anche essa non fosse - come invece riteneva il genio del Novecento - uguale alla velocità della luce, non cadrebbe affatto una teoria che ha rivoluzionato radicalmente i concetti di spazio e di tempo. Vale, infine, la pena di considerare che la vita è apparsa sulla terra per la concomitante presenza sul nostro pianeta di alcune grandezze che hanno un ruolo determinante nella fisica e che sono tutte associate alle scoperte di grandi scienziati: la costante gravitazionale  che accompagna i fenomeni sulla terra (Newton), la costante che regola il mondo microscopico (Plank), la costante che dà la misura dell’enorme quantità di atomi o molecole che sono contenute in una unità di peso (mole) di un certo materiale (Avogadro), la costante che misura quanto spazio percorre la luce in un certo tempo (Einstein).

Eppure, ho sentito dire da Forbice, il conduttore di Zapping su Radio1, che “il povero Einstein verrà presto mandato in soffitta”. Bah…non certo prima dei giornalisti presuntuosi e dei ministri incompetenti che hanno rinunciato ad onorare la loro funzione.  

 

 

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