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inserito il 24/3/2009 alle 15:56

 

SEGUE

 

 

 

Un viaggio lungo e difficile per portare nel cuore dell’Africa, piegata da povertà, conflitti e malattie, una nuova speranza. Durante la sua undicesima visita pastorale, Papa Benedetto XVI ha fatto ascoltare all’intera comunità internazionale un ragionamento illuminato sull’attuale situazione africana. Un discorso che non ha lasciato in ombra gli aspetti legati alle contraddizioni che ancora affliggono il grande continente, in affanno per le difficoltà sociali, politiche ed economiche, ma soprattutto antropologiche. 

 

Ha ribadito che le ingiustizie sono inaccettabili, che si dovrà lavorare per uno sviluppo etico delle risorse, facendosi, quindi, portavoce dei poveri che «chiedono una conversione profondamente convinta e durevole dei cuori alla fraternità». Un messaggio di questo tipo poteva essere portato solo da chi per vocazione e per volontà non sta a guardare i problemi, ma è accanto alla popolazione africana, grazie alla dedizione senza riserve di quanti donano la propria vita per il riscatto dei più deboli.

Di fatto pur avendo il Papa toccato nel corso del suo viaggio i temi e le sfide più urgenti per questo continente, i media internazionali hanno insistito quasi unicamente sulla questione del preservativo, banalizzando la stessa piaga dell’Aids, una malattia che in Africa ha ben altre ripercussioni: sanitarie, sociali, economiche, culturali e spirituali.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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