"abbiamo saputo restare legati alla gente, ascoltarla e dare risposte"
(Bossi)

Luciana Ruffinelli   lucianaruffinelli@libero.it
inserito il 20/4/2010 alle 18:13

“A bocce ferme”, come si dice, desidero fare una breve riflessione sul voto per il rinnovo del Governo Regionale.

Anzi tutto il voto compatto e prevalente per la coalizione PdL-Lega ha certamente premiato una amministrazione consolidata ed efficiente, che nonostante la crisi mondiale continua ad offrire servizi ai cittadini - in particolar modo nella sanità e nel sociale -; che ha saputo mettere in campo molte misure per lavoratori e imprese per contrastare la contingenza economica; che va verso l’Expo con un progetto di infrastrutture che già da sole potrebbero far ripartire la regione.
 
Analizzando poi il voto della provincia di Varese, mi sembra che, se anche il sorpasso non è stato generale, sono molti i comuni in cui la Lega si afferma: Agra, Albizzate, Angera, Arsago Seprio. Azzate, Azzio, Bardello, Bedero Valcuvia, Besnate, Besozzo, Biandronno, Bodio, Brebbia, Bregano Brezzo di Bedero, Brunello, Buguggiate.. mi fermo alla B.  Per il buon governo dei suoi sindaci o per la forza della sua opposizione in difesa degli interessi della gente.
Oggi non si parla più di “ronde”, ma la Provincia di Varese sta preparando dei volontari che vengono dalle forze dell’ordine, per costituire  nuclei di supporto, come in Lombardia è stato votato di fare. E la sicurezza nella vita quotidiana è la prima delle richieste degli elettori.
Così come sono convinta che, pur con l’attesa (non biblica) dei decreti attuativi, sia la determinazione della Lega a pretendere il federalismo fiscale a darle forte consenso. Si dice “è la madre di tutte le riforme”. Non è difficile da capire: trattenere parte di quello che paghiamo allo Stato, derivato dal nostro lavoro e dai nostri consumi, vuol dire migliorare il welfare in generale e fare le opere necessarie.
 
Nel voto alla Lega, Busto è stata più determinata di Varese (29,52 contro 26,67 %): probabilmente un segno di maggior pragmatismo. I Bustocchi cercano di farsi rappresentare sempre da propri concittadini, che siano Speroni, Reguzzoni o Ruffinelli, purché gli interessi della città abbiano una voce diretta.
Per quanto mi riguarda, le preferenze che i miei concittadini hanno voluto attribuirmi mi hanno commossa e resa orgogliosa.
 
I miei primi commenti sono stati per un astensionismo diffuso e per una difficoltà a mettere le preferenze: due tendenze che- sono quasi certa - vadano ascritte alla cattiva luce in cui appaiono agli occhi della gente molti rappresentanti politici. Invece di discriminare chirurgicamente chi cade nel cattivo governo e nello scandalo, la gente ha genericamente pensato che “la casta” non la rappresenti più. Ho già avuto modo di dire che  questo atteggiamento è ingiusto per la nostra Regione e per la nostra Provincia, dove complessivamente i politici portano risultati concreti e agiscono onestamente, e per la Lega che sta dimostrando presenza e produttività in tutti gli ordini di governo.
 
Ma a parte questa analisi, che è doverosa, e la mia risposta che è legittima, il voto a Busto e in provincia a me ha dato una grossa soddisfazione. Venendo dalla pura amministrazione e spostandomi su un ruolo più legislativo, credo di aver mantenuto l’impegno e la fattività che gli elettori richiedono. 3850 voti in generale dopo una campagna elettorale chiusa su un territorio ristretto per non disturbare i miei compagni di partito e soprattutto i 1557 di Busto Arsizio mi hanno riempito di orgoglio.
 
“A bocce ferme”, ricevendo il fascicolo dei voti, seggio per seggio, sono rimasta attonita: nell’ambito leghista, a fronte di qualche voto agli altri candidati, tutte la sezioni mai hanno premiato con decine di voti. Tolto l’Ospedale, dove non ci ha votato nessuno, la media è vicina ai 20 voti per seggio, ma ce ne sono alcuni dove ben quaranta elettori hanno scritto il mio nome.
Non posso che dire “grazie”! E dire loro che i tanti incontri per la strada, le telefonate, gli sms mi hanno dimostrato che in tanti mi considerano una persona con cui parlare, persino un’amica, certamente “una di loro”.
Non posso che dire “grazie”, ricordando i tanti volti di chi mi ha avvicinato.
E faccia a faccia con loro, guardandoli negli occhi, promettere ancora più impegno, più attenzione, più forza, per chiedere e pretendere ciò di cui Busto e la provincia hanno bisogno.
 
                                                                                                           
 
 
Categoria: Persone, Lombardia
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