"abbiamo saputo restare legati alla gente, ascoltarla e dare risposte"
(Bossi)

Luciana Ruffinelli   lucianaruffinelli@libero.it
inserito il 22/4/2010 alle 15:01

Vorrei brevemente replicare alla signora di Gazzada Schianno, lettrice di VareseNews, che si è pubblicamente lamentata della presenza di qualche ora di cultura e dialetto bosino nella scuola elementare frequentata dal figlio. 

Colgo innanzitutto l’occasione per rallegrarmi della notizia: finalmente nelle scuole pubbliche si sta diffondendo l’opportuna sensibilità per le tradizioni e per la ricchezza culturale del nostro territorio. Oltre tutto pare che siano stati coinvolti gruppi culturali di eccezione che possono interessare anche divertendo. 
E’ davvero un bene che i nostri piccoli, fin dalle elementari, possano imparare, anche nell’ambiente scolastico, i valori legati alla lingua e alla cultura locale, possano apprendere dalla voce di adulti la storia che li ha preceduti, anche raccontata con la spontaneità del dialetto. Gli insegnanti sanno quanto sia importante partire dalla storia personale e della propria comunità per dare la prospettiva del tempo e della storia allargata alle nazioni. Personalmente poi credo che i dialetti abbiano anche una grande dignità letteraria e ho cercato di dimostrarlo con una antologia di testi e poesie nelle lingue della provincia di Varese.
Per quanto riguarda l’istituto comprensivo di Gazzada Schianno, penso che si tratti di una iniziativa presa dall’intero Consiglio di Classe, che è stata sicuramente ben valutata e discussa e che certo non metterà a rischio la presenza di altre materie o il rispetto dei programmi ministeriali. Alla mamma che condivide le perplessità del figlio sulla lezione di cultura locale, consiglierei, da genitrice, di non contrapporsi all’indirizzo scolastico ma semmai di incoraggiare la curiosità del figlio anche su questi temi. 
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