Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 22/4/2009 alle 12:08

Strana terra questa Insubria: a cavallo di confini tortuosi, densa di verde e di cammini per transiti tranfrontalieri, incerta per denominazione e identità, se non per quel retrogusto di fierezza barbara che entusiasmava la Lega finchè si teneva lontana da Roma. Proviamo una volta a concentrarci su un traffico non certo entusiasmante che attraversa il suo delizioso paesaggio e che abbiamo scoperto nel silenzio delle autorità locali, nonostante le proteste di alcuni, per la verità sparuti, abitanti inferociti. Si tratta della connessione tra la discarica di Gaggiolo-Cantello e la cava di Viggiù già denunciata nel mio blog. Il Ticino non ha sufficiente sabbia e pietra per ottenere del calcestruzzo di qualità, necessario per far fronte alla domanda interna del settore edile. La gran parte della ghiaia e sabbia arriva proprio dalle cave del Varesotto. L’impresa di autotrasporti quando si reca nel Varesotto a prendere la sabbia, per evitare di fare il viaggio d’andata vuoto, carica l’autocarro di materiale di scavo o di demolizione dei cantieri ticinesi contenente spesso amianto e lo deposita nella ex cava di Viggiù. Ma perché non depositarlo a Cà del Boscat, la discarica di Stabio, che si trova proprio sulla tratta, invece di correre dei rischi scaricandolo nella ex cava varesina? La risposta più plausibile è che in questo modo con un viaggio di soli 5 Km si svuota la discarica in modo da poterla riempire con nuovo materiale. Ma in Italia, come nel resto dei paesi europei, ogni tipo di amianto, anche quello definito “meno pericoloso”, l’amianto-cemento, deve essere smaltito come rifiuto speciale. Anche per il trasporto è necessaria un’apposita autorizzazione. In Svizzera, nella patria dell'impero dell'Eternit dei fratelli Schmidheiny, è consentito depositare nelle discariche l'amianto-cemento senza alcun problema, così come trasportarlo.Nella discarica di Stabio smaltire l’amianto-cemento costa 25 franchi al metro cubo. In Italia molto, ma molto di più. A meno che non lo si faccia abusivamente. Sulla stampa ticinese e varesina erano circolate delle supposizioni sulla provenienza del materiale depositato, che indicavano nella discarica Cà del Boscat di Stabio l’origine del traffico dei rifiuti. In Ticino, alcune fonti ipotizzano camion carichi di materiale in partenza dalla discarica di Stabio in direzione dell’Italia (si dice verso il comasco) con la compiacenza di autotrasportatori, doganieri e proprietari dei terreni nei quale verrebbe depositato abusivamente il materiale da demolizione considerato tossico in Italia. Già nel 2006, nei terreni del deposito di un’azienda di trasporti di Cantello, l’inchiesta del Sostituto Procuratore di Varese, Tiziano Masini, portò alla luce 12mila metri cubi di catrame liquido, eternit e amianto. Con il sospetto, manifestato dagli inquirenti, che il materiale nocivo potesse provenire dalla Svizzera. L’amianto cemento (i tetti ondulati in eternit), in Svizzera può essere tranquillamente smaltito nella discariche per inerti come normale rifiuto da demolizione. Nel resto d’Europa, no. La differente legislazione in materia di smaltimento ha però creato un interesse economico, generatore di traffico internazionale di questo particolare rifiuto. Uno è del tipo illegale, dove si organizzano depositi abusivi, gestiti da singoli o dalla criminalità organizzata. Il secondo invece è l’importazione dai paesi confinanti di amianto-cemento in Svizzera. Nel 2008 il Tribunale amministrativo federale ha dato ragione all’Ufficio federale dell’ambiente per aver negato l’autorizzazione nel 2007 ad una discarica di Frauenkappelen di ricevere 6mila tonnellate di amianto e eternit da due ditte italiane. Nei due anni precedenti nella stessa discarica erano stati depositati, autorizzati, 22mila tonnellate di amianto e eternit proveniente dall’Italia. Gran bella storia questa del traffico di porcherie sui vetusti cammini dell’Insubria! Trasformati da trafficanti  locali in avamposti di quelle lande campane che sono poi esplose quando l’opinione pubblica ha incominciato a indignarsi.

Categoria: Persone
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